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Finmeccanica: tagli per 150 milioni. Possibile cessione di Ansaldo Breda

Presentato il piano industriale 2015-2019 dell’a.d. Mauro Moretti. Buona la reazione di Piazza Affari: il titolo rimbalza del 4%

Per usare un’espressione dello stesso amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, all’interno della holding “non ci sono più vacche sacre”. Da qui, il nuovo corso inaugurato dal piano industriale 2015-2019 che prevede la cessione dei comparti non strategici. Tra questi, spicca l’Ansaldo Breda (il cui accordo per la vendita dovrebbe essere reso noto tra 15 giorni), Ansaldo Sts, BredaMenarinibus e Fata.

“TROPPI PRODOTTI E TECNOLOGIE”. “Finmeccanica ha troppi prodotti e investe in troppe tecnologie”, continua Moretti. “Tutto questo non è più sostenibile. A questo punto per attuare il piano abbiamo due strade: uscire dal non core e, seconda opzione, ristrutturare e ristorare i nostri livelli di redditività”. Tre gli assi su cui si punterà: la difesa, la sicurezza e l’aerospazio. In particolare, per quest’ultimo, si vorrebbe aumentare il peso dell’Italia nella joint venture Thales Alenia Space-Telespazio e, contestualmente, incrementare la quota, attualmente pari al 14%, posseduta in Avio Spazio, produttore del lanciatore Vega.

SGUARDO A ORIENTE. Il mercato di riferimento restano gli Usa, ai quali però in prospettiva si aggiungeranno, sempre di più, i mercati emergenti di Medio ed Estremo Oriente. E ancora: il piano prevede risparmi per circa 150 milioni sui costi per tutto il gruppo, maggiore efficienza (l’aumento stimato è del 76% nel 2015 e dell’80% nel 2016) e ritorni finanziari, riorganizzazione della catena dei fornitori e della produzione, ottimizzazione della produttività, in primis ingegneristica. Possibili anche interventi sull’organico, che tuttavia, assicura Moretti, “verranno discussi con i sindacati”. Il piano mira ad aumentare il cash flow e ridurre, entro il 2017, il debito di oltre 600 milioni di euro. Il giro di affari atteso nel periodo 2015-2019 sarebbe di circa 70 miliardi di euro, di cui il 33% rappresentato da elicotteri (nuovi modelli e attività di supporto al cliente), avionica e aeronautica. “Ogni obiettivo previsto dal piano ha basi solide”, assicura il chief financial officer, Giampiero Cutillo. E Piazza Affari gli crede: con il varo del nuovo piano industriale, il titolo di Finmeccanica cresce del 4% a 9,37 euro.

Credits Images:

Mauro Moretti con il ministro della Difesa inglese Philippe Dunne © Finmeccanica