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Google Italia: basterà un clic per difendere la privacy

L’accordo, raggiunto dopo un anno di lavoro con il Garante, è unico in Europa: ogni utente potrà decidere se inibire i dati personali

Il Garante della privacy italiana è riuscito a strappare un provvedimento prescrittivo senza precedenti in tutta Europa: da oggi in poi, Google non potrà utilizzare i dati degli utenti italiani a fini di profilazione, senza il loro consenso e sarà tenuto aesplicitare le eventuali attività commerciali svolte.

L’aspetto più innovativo è che il provvedimento specifica come bisognerà procedere in materia. Su Google dovrà apparire un banner dove si visualizzano le opzioni “sì” e “no”: cliccando su una di queste due scelte, l’utente sceglierà se acconsentire, o meno, al trattamento dei propri dati. Se l’opzione scelta sarà il “no”, allora Google dovrà, entro due mesi, cancellare dai sistemi attivi i dati personali dell’utente interessato e poi, nei seguenti sei mesi, anche dai propri archivi.

Quanto invece al sistema di informativa di Google, questo sarà strutturato su due livelli: il primo più generico, dove si presentano le informazioni più rilevanti per l’utenza (per esempio l’indicazione dei trattamenti e dei dati oggetto di trattamento), e un secondo livello più dettagliato, con le specifiche informative relative ai singoli servizi offerti.

Fin dalle informazioni di primo livello, però, Google dovrà spiegare che i dati personali degli utenti vengono usati anche fini di profilazione per pubblicità mirata e che vengono raccolti con tecniche ben più sofisticate dei i semplici cookie.Per adeguarsi al provvedimento, Google ha tempo 18 mesi.

Entro il 30 settembre, Google dovrà fornire al Garante della Privacy un protocollo di verifica nel quale verranno indicati i tempi e le modalità dei controlli e, se firmato, diventerà vincolante.

«Abbiamo collaborato costantemente con il Garante nel corso di questa vicenda per spiegare le nostre privacy policy e come ci consentono di creare servizi più semplici ed efficaci e continueremo a collaborare in futuro», fa sapere un portavoce di Google. «Analizzeremo il provvedimento del Garante attentamente per definire i prossimi passi».

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