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Credito al consumo, persi 3 miliardi nel 2010

L’anno ha registrato una diminuzione dei volumi, anche se in misura inferiore al 2009, a causa della situazione economica e delle regole imposte da Bankitalia

Le famiglie italiane hanno mantenuto un atteggiamento prudente anche per il 2010 nella richiesta di finanziamenti. Il trend però ha rallentato la sua corsa al ribasso, visto che la perdita di volume si è attestata intorno ai 3 miliardi di euro, contro gli oltre 5 dichiarati nel 2009. Durante lo scorso anno sono stati erogati finanziamenti personali per quasi 53 miliardi di euro, utilizzati per l’acquisto di automobili, elettrodomestici, vacanze e per pagare spese sanitarie e ristrutturazioni immobiliari. Un rallentamento che però pare si possa imputare anche ad alcuni interventi della Banca d’ Italia, che ha vietato ai punti vendita di emettere carte rateali contestualmente all’erogazione di un prestito, o di inviarle al contraente dopo la stipula di un finanziamento, così come altre regolamentazioni sulla cessione del quinto dello stipendio. Secondo Assofin, associazione delle società del credito al consumo, nel 2010 sono state realizzate 112,4 milioni di operazioni, in calo del 1,2%, con un valore medio per finanziamento di 16.300 euro. Pur in un contesto in diminuzione, crescono i prestiti finalizzati (incassati cioè sul punto vendita), segnando un + 4,7% . “Crescita che – osserva Valentino Ghelli, presidente di Assofin – si spiega con lo stop imposto alle carte rateali, ma anche con il boom del finanziamento per le nuove tecnologie come smartphone, tablet, decoder, Tv digitali”.