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Attualità

Arabia Saudita, togliere il velo che copre la violenza sulle donne

Dal Regno della Penisola Araba la prima campagna dedicata alle donne vittime di abusi. L’iniziativa della King Khalid Foundation

La lotta contro la violenza domestica approda in Arabia Saudita. Dal regno più esteso della Penisola Araba arriva infatti la prima campagna pubblicitaria nazionale sul tema. Nell’immagine una donna vestita con il tradizionale hijab nero, dalle cui fessure, che svelano solo i due occhi, appare un occhio nero, annerito da un colpo ricevuto. A corredo dell’immagine semplicemente: «Alcune cose non possono essere coperte. Combattiamo insieme la violenza sulle donne».

La campagna, sostenuta dalla King Khalid Foundation, si propone di “fornire protezione legale a favore delle donne e dei bambini vittime degli abusi in Arabia Saudita”. Una campagna questa che sottolinea come “il fenomeno delle donne maltrattate in Arabia Saudita è molto maggiore di quanto appaia”, incoraggiando i sauditi a denunciare i casi di violenza che avvengono in tutto il Regno, da Madinah, a Najran, passando per Mecca e Riyadh. La campagna rappresenta un importante passo avanti per un Paese dove le donne non possono ancora guidare le automobili – solo di recente la polizia religiosa ha revocato il divieto di guidare biciclette, a patto che le donne indossino il velo integrale e che siano accompagnate da un parente maschio. Non solo, per le donne saudite è illegale viaggiare all’estero da sole, è fondamentale un accompagnamento maschile.

Risale infine al 2011 l’estensione alle donne del diritto di voto e della possibilità di candidarsi alle elezioni municipali, diritto che le donne saudite potranno esercitare per la prima volta nel 2015.

Credits Images:

La campagna contro la violenza sulle donne della King Khalid Foundation