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Draghi (Bce): “Possibile ripresa nella seconda metà del 2013”

Il presidente della Banca centrale europea sottolinea inoltre la piena disponibilità a intervenire “con mezzi illimitati, se necessario”. La contrazione dell’economia? Inevitabile con un consolidamento fiscale

Timidi segnali di ottimismo dalla Banca centrale europea. In occasione di un’intervista alla radio francese Europe 1, il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha ipotizzato una ripresa dell’economia dell’Eurozona nella seconda metà del 2013. “Non siamo ancora fuori dalla crisi – ha premesso Draghi – le nostre previsioni sul biennio 2013-2014 mostrano che la ripresa dell’Eurozona potrebbe iniziare nella seconda metà del 2013”. Una crescita che sarà protetta dall’ala della Bce, pronta a intervenire, se necessario. “Alla fine di luglio la Bce ha preso la decisione di fare tutto il necessario per preservare la stabilità dell’euro – ha ricordato il presidente della Bce – siamo pronti a intervenire di nuovo con mezzi illimitati”. Tuttavia “risorse illimitate non significa senza condizioni – ha aggiunto – Non dobbiamo dimenticare come siamo arrivati a questa situazione, attraverso politiche economiche nazionali sbagliate o addirittura assenti. Il nostro intervento riuscirà a condizione che anche i governi agiscano”.

LA RECESSIONE. Secondo Draghi la contrazione economica era “inevitabile” di fronte a un consolidamento fiscale operato dai Paesi; la Banca centrale europea, infatti, non vuole “politiche che non siano sostenibili”. Ma come possono i governi “mitigare l’impatto” degli interventi di bilancio? “Servono le riforme strutturali. Dobbiamo migliorare la nostra produttività, eliminando le rigidità a livello di consumi o di mercato del lavoro – ha aggiunto perché – la competitività è la parola chiave per la crescita e il lavoro”.

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Mario Draghi