Connettiti con noi

Business

Via Province e supertassa, il governo riscrive la manovra

Dal vertice di Arcore Pdl e Lega spiazzano tutti e raggiungono un accordo che prevede, tra l’altro, il dimezzamento dei parlamentari. Tremonti soddisfatto per l’Iva e i saldi del provvedimento, ma resta un incognita…

“Molto bene”. Con queste due parole Giulio Tremonti ha commentato le circa sette ore di vertice ad Arcore tra il padrone di casa, il premier Silvio Berlusconi (Pdl) e i rappresentanti della maggioranza tra cui lo stesso ministro dell’Economia e il leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Sette ore di riunione in cui – con un po’ di difficoltà – si è riscritto buona parte del testo della manovra. Le disposizioni proposte dalla maggioranza hanno preso in contropiede anche gli organi di informazione, sicuri che dalla riunione di fine agosto sarebbero uscite proposte come il contributo di solidarietà e l’aumento dell’Iva (vedi I Tg delle 20 a confronto). Niente di tutto questo. Nella nuova manovra del governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva e verrà eliminato il contributo di solidarietà (rimarrà per i parlamentari) che avrebbe colpito più gli onesti contribuenti che gli evasori. Stretta invece per le società di comodo o trust che non pagano le tasse. Tra le altre misure, due richiederanno l’intervento di una legge costituzionale*: l’eliminazione di tutte le Province (con passaggio delle relative competenze alle Regioni) e il dimezzamento del numero dei parlamentari. Modifiche anche ai tagli per gli enti locali (dimezzati) e alle pensioni; si interverrà sul calcolo degli anni per raggiungere il congedo dal lavoro: non sarà più possibile, per raggiungere l’anzianità di servizio, ‘riscattare’ il servizio militare o gli anni dell’Università, anche se verranno comunque computati per il calcolo della pensione (si prevede un risparmio di circa 1-1,5 miliardi di euro).E adesso? Dal punto di vita politico il governo ha forse raggiunto un successo: l’intesa tra Pdl e Lega sembra rinsaldata dopo i diverbi dell’estate e anche la posizione di Tremonti sembra più salda (è passata la sua linea ‘anti ritocco’ dell’Iva). Il problema restano i numeri (la lotta all’evasione e alle società di comodo non ha certezze, ma su questa si basa parte della liquidità della manovra) e i tempi: gli interventi a Province e numero dei parlamentari sarebbero sì efficaci, ma per modificare la costituzione ci vorrà una maggioranza forte (o un Parlamento ‘collaborativo’) e tempi lunghi.

*Il processo di legge Costituzionale. A differenza delle leggi ordinarie, per modificare la Costituzione è necessaria una legge approvata con una procedura aggravata (prevista dall’art. 138 della stessa Costituzione). Questi progetti di legge devono essere approvati due volte da parte di ciascuna Camera e fra la prima e la seconda deliberazione devono passare almeno tre mesi. Inoltre il progetto di legge costituzionale deve essere approvato, nella seconda votazione, dalla maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera. Dopodiché il progetto di legge viene pubblicato in Gazzetta ufficiale e, entro tre mesi dalla pubblicazione, un quinto dei membri di ciascuna Camera, 500 mila elettori o cinque consigli regionali possono chiedere che il progetto di legge venga posto a referendum popolare, facoltativo e non obbligatorio. Il referendum non può essere chiesto nel caso in cui la legge sia stata approvata in seconda votazione da ciascuna Camera a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

Credits Images:

Villa San Martino, la residenza di Arcore di Silvio Berlusconi