Agenzia di vigilanza sui conti dei club? Il ‘no’ compatto del mondo dello sport

Andrea AbodiIl ministro per lo Sport, Andrea AbodiPhoto by Antonio Masiello/Getty Images)

Durante un incontro a Roma nella sede della Figc, tra le componenti federali riunite è stata condivisa l’unanime contrarietà al progetto di istituzione della cosiddetta “Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche”, così come presentato nella bozza inviata lo scorso venerdì 3 maggio 2024 dal Ministero per lo Sport.

Si tratta dell’organo di controllo sui conti dei club che il governo vorrebbe creare e che, con il solo ipotetico annuncio, ha già fatto nascere molte polemiche se non un vero e proprio scontro tra il mondo del calcio e anche del basket nei confronti dell’esecutivo.

Al termine della riunione d’emergenza convocata dalla Figc è stato stabilito che il presidente Gabriele Gravina chiederà al ministro Andrea Abodi di aprire un confronto urgente sul tema, assieme al presidente del Coni, Giovanni Malagò. Un invito accettato dal diretto interessato, che ha fissato un incontro per giovedì 9 maggio.

Durante il vertice della Figc, sono state evidenziate “diverse criticità formali e sostanziali ed è stata manifestata sin da ora la massima disponibilità al confronto nel rispetto dell’autonomia dello sport”.

L’organismo incriminato costerebbe 2,5 milioni di euro l’anno e peserebbe totalmente sulle tasche degli stessi club. Inoltre, dal punto di vista dei suoi “detrattori”, si sovrapporrebbe alla Covisoc, organo autonomo ma interno alla Federcalcio che rischierebbe di essere scavalcato.

Per tutti questi motivi, la Federazione Italiana Giuoco Calcio vive l’iniziativa dell’esecutivo come un’inattesa invasione di campo che potrebbe finire per ridurre l’indipendenza di tutto il mondo sportivo.

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