Liberalizzazioni: “Benzina, banche e trasporti, c’è ancora molto da fare”

Sono solo alcune delle aree di intervento individuate dall’Antitrust, che necessitano di una maggiore apertura al mercato. “Le liberalizzazioni potrebbero portare a chiusure di imprese e riduzioni occupazionali, il governo dovrà attuare politiche di sostegno ai più deboli”

Carburanti, Poste, Farmacie e Pubblica amministrazione, ma anche settore bancario e assicurativo, settore energetico e dei trasporti. Sono in tutto 15 le aree individuate dall’Antitrust che richiedono un intervento del governo sul fronte delle liberalizzazioni. “Molto resta ancora da fare”, scrive l’Autorità garante della concorrenza e del mercato in una segnalazione – richiesta dal governo – a firma del presidente Giovanni Pitruzzella. Nella sua analisi (disponibile in sintesi qui sotto e scaricabile qui nella sua versione integrale) l’Antitrust ha fotografato lo stato dell’arte dei singoli mercati: le riforme fatte (“rapide accelerazioni con il governo Monti”), le norme ancora da attuare, le ulteriori modifiche necessarie. Nella segnalazione, che servirà all’esecutivo per predisporre la legge annuale per la concorrenza, l’Antitrust ribadisce che “l’apertura dei mercati e l’introduzione dei meccanismi concorrenziali sono ingredienti imprescindibili per stimolare, in prospettiva, la crescita e migliorare il benessere dei consumatori”. Tutto questo deve essere però accompagnato da istituzioni efficienti e veloci, che diano certezza dei tempi a chi vuole investire nel nostro Paese: “ripensamento dell’attuale assetto del federalismo per uscire dal gioco dei veti incrociati, pubblica amministrazione orientata al servizio delle imprese e dei cittadini, riforma della giustizia sulla scia di quanto avviato negli ultimi mesi dal ministero competente, devono accompagnare il processo in corso”.I PUNTI PRINCIPALI. In dettaglio le 15 aree di intervento individuate dall’Antitrust che, tra l’altro, ricorda a governo e Parlamento che da questi processi potranno derivare, nel breve tempo, chiusure delle imprese meno efficienti e riduzioni occupazionali: per questo occorrono politiche in grado di mantenere la coesione sociale e sostenere i soggetti più deboli.

Pubblica amministrazione

Poste

Energia elettrica e gas

Trasporto pubblico e gestione rifiuti

Comunicazioni ed editoria

Carburanti

Banche e assicurazioni

Ferrovie

Autostrade

Aeroporti

Porti

Farmacie

Servizi professionali

Sanità

Lotta ai cartelli

© Riproduzione riservata