LinkedIn apre in Italia: “Professionisti pronti a ricollocarsi all’estero”

Il social network dedicato al lavoro inaugura una sede a Milano e presenta i propri dati sugli utenti italiani: uomini e donne equamente rappresentati e specializzati soprattutto in information technology, telecomunicazioni, marketing e pubblicità

In un panorama lavorativo che diventa sempre più internazionale si scopre che anche la maggior parte dei professionisti italiani (il 52%) è pronta a fare le valigie e trasferirsi in Europa o negli Stati Uniti pur di seguire la propria carriera. In particolare la maggior parte di essi preferirebbe rimanere in Europa (62%), ma c’è anche una buona fetta di dipendenti, manager e liberi professionisti disposti a emigrare negli Stati Uniti (24%). È quanto evidenzia una recente ricerca di LinkedIn, commissionata all’istituto di ricerca Ipsos e presentata in occasione dell’apertura della sede milanese dell’azienda, la prima in Italia e la settima in Europa dopo Parigi, Stoccolma, Londra, Dublino, Amsterdam e Monaco. Con i suoi 135 milioni di iscritti nel mondo, e una base utenti che si amplia in media di due nuovi profili al secondo, il social network dedicato al mondo del lavoro è diventato non solo una possibilità di collocamento per singoli e aziende, ma anche un osservatorio economico globale. “Gli italiani – spiega all’Ansa Ariel Eckstein, ad dell’area Emea – sono ‘social networkers’ avidi, hanno superato i due milioni e mezzo di iscritti. I più numerosi sono a Milano, Roma e Bologna. In pratica, un terzo dei professionisti italiani crede che i social media siano importanti per far progredire la loro carriera. Gli italiani – aggiunge – usano LinkedIn come gli iscritti di tutto il mondo: per costruire il proprio profilo professionale, per trovare ed essere trovati da altri professionisti e per acquisire conoscenze e informazioni”. Ma com’è composta la popolazione italiana di LinkedIn? “Abbiamo una divisione abbastanza equa tra uomini e donne – spiega Eckstein – e aziende come Telecom, Ferrari, Ibm, ma anche l’Università Bocconi, usano LinkedIn per coinvolgere il pubblico professionale. I settori italiani più rappresentati sul social network sono l’information technology, le telecomunicazioni, il marketing e la pubblicità. Anche se, man mano che cresciamo, si inizia a delineare sempre più il ritratto economico di questo Paese.

LinkedIn nato nel 2003 grazie ad un’idea di Reid Hoffman ha sede nella Silicon Valley, a Paolo Alto. Sei mesi si è quotata in Borsa al prezzo di 45 dollari per azione (oggi sono 60) per una valutazione di 4,2 miliardi di dollari.

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