Cristina Scocchia: una combinazione di competenze e valori

Cristina Socchia, Amministratore delegato di Illycaffè

Questa intervista a Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè, è parte de A CIASCUNO IL SUO MINDSET


Non credo che ci sia un percorso predefinito, in termini di esperienze lavorative o conoscenze accademiche, per diventare un buon leader. Ovviamente servono competenze specifiche e abilitanti per svolgere determinate professioni, ma per essere un buon leader bisogna avere attitudini che prescindono dai ruoli e dagli studi.

Servono capacità analitiche, intuizione e pensiero strategico, ma soprattutto l’abilità di motivare le persone parlando non solo alla loro testa, ma anche al loro cuore. Sono necessari empatia, gioco di squadra e capacità di ammettere i propri errori. E più si cresce nella scala gerarchica, più contano l’intelligenza sociale e la capacità di influenzare positivamente gli altri, argomentando con chiarezza ed entusiasmo le proprie idee. Ma la caratteristica fondamentale deve sempre essere il forte compasso morale.

Il successo e la leadership sono concetti che hanno mille dimensioni e declinazioni diverse, ma credo che per realizzare il proprio potenziale lavorativo, qualunque siano gli obiettivi specifici che ci siamo dati, siano necessari coraggio, determinazione e tanto impegno. La carriera non è uno sprint, ma una maratona: c’è il momento in cui corri veloce e raggiungi i risultati, il momento in cui fai fatica e hai il fiatone, e quello in cui cadi e ti sbucci le ginocchia. L’importante è trovare in sé stessi la forza necessaria per rialzarsi e tornare a correre senza dimenticare di guardarsi sempre intorno e indietro per aiutare chi sta affrontando la propria maratona.

Ho sempre ragionato così sin dall’inizio della mia carriera quando, durante i miei primi tre anni in Procter & Gamble, lavoravo sodo tutto il giorno per poi studiare la notte, e usavo i giorni di ferie per fare gli esami universitari. Quello che mi muoveva era un insegnamento che mi aveva trasmesso mio padre: non importa se ce la fai o meno, l’importante è avere il coraggio di scendere nell’arena e dare il meglio di sé.

Come si valuta l’efficacia di un particolare mindset? Dai risultati. Come diceva Charles Darwin, non prevale né la specie più forte né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti e più capace di collaborare e improvvisare con efficacia. Se il nostro mindset non ci dà i risultati sperati, dobbiamo avere l’umiltà di metterci in discussione e la capacità di cambiare.

La leadership è una dote naturale che, come tutte, va allenata e coltivata. C’è chi ha una minore e chi ha una maggiore predisposizione a ricoprire certi ruoli, ma, al di là delle inclinazioni personali e caratteriali, è importante investire tempo e risorse nel coltivare la propria leadership e le dimensioni analitiche, emotive, politiche e soprattutto morali che la compongono e contraddistinguono.

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