Dop, Igp, Stg: un mondo dietro tre sigle

Prosciutto-San-DanieleUN MONDO DIETRO TRE SIGLEiStockPhoto

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Luci e ombre della Dop Economy


Dop, Igp e Stg sono sigle che identificano certificazioni di prodotto diverse fra loro. Vediamo in cosa differiscono e quali sono le caratteristiche necessarie per ottenerle.

Dop 

Dop significa Denominazione di Origine Protetta ed è un marchio di tutela per i prodotti (vini, carni, formaggi, verdure ecc.) con qualità eccellenti che dipendono dal territorio in cui nasconoi. Il marchio può essere richiesto ed eventualmente assegnato quando il vino (o altro) viene prodotto, trasformato e preparato in un’area geografica specifica. È necessario poter dimostrare che le tecniche di produzione e lavorazione sono legate alle tradizioni di quell’area. Deve esserci insomma uno stretto legame fra le caratteristiche del prodotto e il suo ambiente geografico. Dal 2010, a livello europeo, nella classificazione Dop sono stati inclusi anche i marchi Doc (Denominazione di origine controllata) e Docg (Denominazione di origine controllata e garantita), che storicamente venivano usati in Italia per distinguere i vini con caratteristiche geografiche e produttive stabilite da particolari disciplinari.

Igp

Igp significa Indicazione Geografica Protetta e identifica un prodotto (anche qui vini, carni, formaggi ecc.) originario di una specifica regione, la cui qualità è propria di quell’area geografica. A differenza della Dop, però, è sufficiente che anche una sola fase del processo produttivo avvenga in quell’area, che sia la produzione vera e propria, la trasformazione o l’elaborazione. Questo marchio ha inglobato, per quanto riguarda i vini, il vecchio Igt (Indicazione geografica tipica), che richiedeva però meno restrizioni sia per l’utilizzo di uve che comprendono aree molto più vaste, che per l’imbottigliamento e l’etichettatura.

Stg

Stg significa invece Specialità Tradizionale Garantita, e riguarda il legame del prodotto (stavolta niente vino, ma solo cibo e preparazioni) con la tradizione, non con un’area geografica. Dunque, tende alla conservazione delle memorie culinarie. I metodi di produzione o gli ingredienti devono essere tradizionali, così come la ricetta.

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