Umiltà, ironia, etica: le nuove qualità del manager ideale

Ecco come sono cambiati, in 20 anni, gli skills richiesti ai top manager, secondo le principali business school internazionali

Una volta, per diventare un grande manager, si studiavano le figure dei maggiori leader. Oggi invece si lavora sulla conoscenza di se stessi. È quanto emerge dalle analisi delle principali business school internazionali: se si vuole essere dei buoni capi, nel 2014 servono qualità aggiuntive alla semplice (ma sempre necessaria) ‘Vision’ di mercato. Come per esempio l’umiltà, la capacità di guardarsi dentro con onestà e il saper rialzarsi e andare avanti. “Prima di sapere dove vuoi andare, dove vuoi condurre il tuo team, la tua azienda (puoi chiamarlo visione, leadership o strategia) devi avere bene chiaro in mente chi sei. Perché se non conosci te stesso, non puoi gestire gli altri”, spiega al Corriere della sera Peter Tufano, rettore della business school inglese Said. Tra le altre nuove qualità elencate, figurano l’orientamento digitale, la comunicazione, la capacità di influenzare gli altri in un contesto multinazionale, il sapere capire il contesto e, forse per effetto della crisi, l’etica e responsabilità sociale. Non guasta poi un buon senso dell’umorismo.

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