Più engagement, meno soddisfazione: il ritratto degli impiegati informatici

Uno studio di Kelly Service tasta il polso della situazione al settore tecnologico Italiano. Italia al primo posto per fedeltà, ma in coda alla classifica globale per contentezza

Due italiani su dieci del settore informatico si dichiarano “valorizzati” e “molto valorizzati sul lavoro, mentre quattro su dieci affermano di sentirsi “totalmente legati” al proprio capo: è il ritratto dell’Italia tecnologica che emerge da uno studio della Kelly Global workforce Index (KWIG). L’indagine ha sondato a livello mondiale le percezioni dei dipendenti IT sul grado di soddisfazione del lavoro e di engagement verso il proprio principale. In generale, il 42% degli intervistati si sente valorizzato sul lavoro: il dato più alto è stato registrato in Apac (Asia Pacifica) con il 50%, mentre in Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) è più basso (37%). Questa percezione a livello mondiale, poi, si riflette sul grado di engagement con il 32% degli intervistati che si dichiara “totalmente legato” al proprio capo.Le stime sono state ricavate da interviste condotte su un campione di 230 mila persone di 31 nazioni, di cui 4 mila in Italia, ripartite in 3 gruppi per fasce d’età: Y (19-30 anni), X (31-48 anni) e Baby Boomer (49-66 anni). Le domande sottoposte ai professionisti hanno messo in luce quanto essi si sentano valorizzati dal proprio attuale datore di lavoro e quanto vi fossero legati (engaged). Lo studio, inoltre, mostra come i social media siano diventati cruciali per i dipendenti del settore IT quando devono decidere sulla carriera: il 35% del campione degli intervistati (in Italia e a livello mondiale) usa i social per prendere decisioni sul proprio lavoro.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata