Mettersi in discussione

L’arma vincente è sapersi mettere in discussione, senza inutili ansie e senza catastrofismi. Ed è importante ragionare lucidamente, prendendo atto che, in questa crisi economica di portata epocale, qualunque professionista può trovarsi in difficoltà, persino chi occupa le posizioni di vertice delle aziende. È l’opinione di Marco Poggi, partner di Mida, società di consulenza nel campo della formazione e dello sviluppo manageriale: «Molti dirigenti d’impresa hanno bisogno di cambiare la propria “forma mentis” perché, negli ultimi decenni, si sono troppo abituati a vivere e a lavorare in una congiuntura economica in continua espansione (seppur tra alti e bassi). I manager che si trovano senza occupazione, presi alla sprovvista, hanno due atteggiamenti diversi: o mostrano una “frenesia” eccessiva, cercando di ricollocarsi al più presto (e a tutti i costi) nel mondo del lavoro, oppure si abbandonano al disfattismo, pensando di aver perso irrimediabilmente il proprio status. Entrambi gli atteggiamenti non portano ad alcun risultato, perché l’approccio giusto consiste nel ragionare a bocce ferme, programmando la propria carriera con la consapevolezza che i rischi sono sempre dietro l’angolo e vanno affrontati di petto, senza perdere la fiducia nelle proprie capacità».

© Riproduzione riservata