Mercato del lavoro: Italia quart’ultima in Europa. E 79esima nel mondo

Su 140 Paesi censiti, l’Italia conquista una poco lusinghiera 79esima posizione, dietro a Perù, Nigeria, India e Uruguay. E in Europa siamo quart’ultimi

Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano si merita, ancora una volta, una sonora bocciatura. Infatti, nella speciale classifica europea ci piazziamo al quart’ultimo posto, davanti solamente a Ungheria, Croazia e Grecia. Per il resto, l’Europa davvero appare lontana: tutti gli altri 24 Stati membri vantano un mercato del lavoro decisamente più efficiente ed efficace del nostro. E se allarghiamo la prospettiva, passando dal confronto con l’Europa a quello con il mondo, le cose vanno ancora peggio. Su 140 Paesi censiti, infatti, l’Italia conquista una poco lusinghiera 79esima posizione, dietro a Perù, Nigeria, India e Uruguay. A dirlo un’elaborazione effettuata dal Centro Studi Impresa Lavoro in relazione ai dati contenuti nel “The Global Competitiveness Report” pubblicato negli scorsi giorni dal World Economic Forum, secondo cui è vero che rispetto allo scorso anno abbiamo guadagnato tre posizioni, ma comunque questo non basta per allontanarci dal fondo della classifica.

Il mercato del lavoro

Ma come si giudicano l’efficacia ed efficienza del mercato del lavoro? Nell’analisi sono stati considerati diversi indicatori. Per esempio, la flessibilità nella determinazione dei salari, voce che ci vede addirittura al 135esimo posto al mondo e terz’ultimi in Europa. In altre parole, ciò significa che in Italia la contrattazione delle buste paga resta fortemente centralizzata. E allora non dovremmo stupirci se siamo il peggior Paese europeo e il 127° al mondo per capacità di legare lo stipendio all’effettiva produttività. Un’altra delle voci prese in esame è la partecipazione femminile al mercato del lavoro, dove non brilliamo affatto, tanto da non andare oltre la terz’ultima posizione in Europa e la 60esima nel mondo. Andiamo male anche nell’efficienza e nell’efficacia delle politiche attive per il lavoro, dove ci collochiamo addirittura all’ultimo posto in Europa e al 97esimo nel mondo. E che dire a proposito delle modalità di assunzione e licenziamento? Per quanto riguarda questo aspetto siamo 125esimi a livello globale e quint’ultimi a livello europeo.

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