Maternità e paternità sul lavoro, il confronto tra Paesi

L’International Labour Organization presenta un rapporto che esamina il diritto e la pratica in materia di tutela della maternità. La società TeamViewer: “Lo smart working la soluzione per l’equilibrio tra lavoro e vita privata”

Un quadro completo sul tema maternità e paternità sul lavoro. L’International Labour Organization ha pubblicato uno studio che, tra congedo, tutela del lavoro, accordi allattamento, cura dei figli e adozione – mette a confronto le disposizioni legislative e la pratica in materia di tutela della maternità e del lavoro in 185 paesi del mondo, Italia compresa.

MATERNITÀ, IL CASO ITALIANO. Rispetto ad altri Paesi, lo studio mette in evidenza che in Italia vige il divieto di licenziamento per i dipendenti che hanno richiesto congedi di maternità, paternità o congedi parentali. Emergono però rapporti che danno evidenza della diffusione delle cosiddette “dimissioni in bianco” ovvero lettere senza data che le lavoratrici sono costrette a firmare all’assunzione e che vengono utilizzate in caso di gravidanza o a fronte di malattie a lungo termine o assenze particolari per motivi familiari. In Italia, la legge del 2012 sul mercato del lavoro ha introdotto un’autorizzazione amministrativa per affrontare il licenziamento in bianco, ovvero la legge prevede che le dimissioni di una donna incinta o di qualsiasi lavoratore con un bambino sotto i tre anni di età deve essere convalidata dall’ispettorato del lavoro per essere valida. Tuttavia un Comitato di esperti ha osservato che in Italia il numero di dimissioni è aumentato del 9% nel periodo 2011-2012 e che la grande maggioranza di queste dimissioni riguarda donne tra i 26 e i 35 anni di età e il motivo principale è l’impossibilità di conciliare le responsabilità familiari e gli obblighi di lavoro, a causa della mancanza di strutture di assistenza per l’infanzia disponibili o di familiari a supporto.

Lo studio dell’International Labour Organization

SI FA PRESTO A DIRE SMART WORKING

LA SOLUZIONE DAL LAVORO AGILE? Prendendo spunto dal rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro, TeamViewer – società specializzata nel fornire prodotti e servizi alle aziende per il cosiddetto smart working – coglie l’occasione per come il “lavoro agile” sia la risposta per conciliare al meglio il lavoro con la vita familiare. “Gli strumenti per lavorare da remoto sono strategici quando si tratta di lavorare da casa”, spiega Axel Schmidt di TeamViewer. “Le mamme possono essere operative e rimanere connesse all’ufficio con il computer, partecipando anche a riunioni, conferenze, ecc…, grazie a facili strumenti online. Tutto ciò ha un impatto positivo sul benessere della madre e dei figli. Il lavoro a distanza riduce lo stress, aumenta la produttività e migliora la vita familiare. Quando si parla di maternità, l’adozione di condizioni di lavoro flessibile consente alle aziende di trattenere le figure professionali di maggior talento e valore, evitando il turn over di risorse umane che implica investimenti in formazione di nuovi professionisti”. Perché, allora, lo smart working stenta a decollare in Italia? Qui potete trovare la risposta.

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