La riforma del lavoro diventa Ddl; si cambia sull’articolo 18

Il premier Monti e il ministro Elsa Fornero presentano il testo inviato al Quirinale e che inizia l’iter legislativo. Passo indietro sui licenziamenti per motivi economici: reintegro se “manifesta insussistenza”

La riforma del mercato del lavoro ha preso forma, forse non quella definitiva, ma le linee guida del governo sono ora contenute in un disegno di legge suddiviso in 70 articoli per circa 80 pagine. Il testo, presentato nella serata di mercoledì 4 aprile dal presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro del Lavoro Elsa Fornero, è stato inviato al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica e inizierà ora il suo percorso in Parlamento. Il provvedimento evidenzia fin dal titolo la sua ‘mission’: una riforma “in una prospettiva di crescita”. Un concetto ripreso anche dallo stesso Monti che ha sottolineato il “rilievo storico per l’Italia” di questa legge che rappresenta, un “punto di equilibrio” in un clima acceso da “aspetti di contrasto tra visioni diverse”. Il governo ha dovuto infatti giungere a compromessi, soprattutto in tema di articolo 18 che, però, dovrebbero garantire al testo un percorso “sereno” e “spedito” in Parlamento.Modifica principale rispetto alle linee guida già elencate precedentemente è quella che riguarda i licenziamenti per motivi economici: per questi non ci sarà più solo un indennizzo (12-24 mensilità), il giudice potrà valutare anche il reintegro se c’è “manifesta insussistenza” della motivazione.Questa riforma porterà “crescita e occupazione, efficienza ed equità”, aggiunge il ministro Fornero parlando di una legge pensata “nell’interesse generale del Paese. I vantaggi sono molto di più che gli svantaggi”.

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