Italia: assunzioni a +13%, ma 3 aziende su 4 non trovano i giusti profili

Tredicesimo trimestre consecutivo di previsioni positive per il mercato del lavoro in Italia. Il settore energetico si conferma quello con le aspettative di assunzione migliori

unioncamereFeodora Chiosea/iStockPhoto

Nel primo trimestre del 2024 le aziende di quasi tutti i settori hanno in previsione di assumere. Le migliori prospettive si registrano nell’ambito dell’energia (+28%), del commercio (+23%), dell’IT (+21%) e dei trasporti (+21%). Nel nuovo anno non si allevia però il problema del talent shortage: il 75% delle imprese ha difficoltà nel trovare i talenti con le competenze richieste. Inoltre, l’83% delle imprese ritiene sia che l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale in azienda creerà nuovi lavori e mansioni sia che bisognerà formare il personale o assumere professionisti qualificati.

Per il primo trimestre del 2024, il ManpowerGroup Employment Outlook Survey sulle prospettive occupazionali continua a registrare previsioni di crescita. I datori di lavoro italiani infatti si aspettano un incremento nelle assunzioni con un Net Employment Outlook (Previsione di occupazione) del +13%, al netto degli aggiustamenti stagionali.

Si tratta del tredicesimo trimestre di fila con aspettative positive. In rapporto con gli ultimi tre mesi emerge un calo di sei punti percentuali, ma il confronto annuale rivela una crescita del 3% rispetto al primo trimestre 2023. Il settore energetico si conferma quello con le aspettative migliori (+28%), seguito da commercio, IT e trasporti.

“La nostra ricerca, pur rilevando previsioni meno ottimiste rispetto all’ultimo trimestre, evidenzia che i datori di lavoro italiani che prevedono un aumento del numero di persone nei propri organici per il primo trimestre del nuovo anno sono nettamente superiori a coloro che prevedono una decrescita”, commenta Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia. “È un segnale positivo, oltretutto in miglioramento se confrontato con l’inizio del 2023”.

“Queste previsioni incoraggianti”, continua, “si scontrano con la mancanza di talenti con le competenze cercate dalle aziende, segnalata da tre imprese su quattro. Un fattore che si aggiunge alle sfide relative agli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale: l’83% delle aziende, infatti, si sta preparando ai cambiamenti di ruoli e competenze a seguito dell’introduzione dell’intelligenza artificiale. È necessario quindi un impegno unitario da parte di enti di formazione, istituzioni, imprese e agenzie per il lavoro per l’upskilling e reskilling delle persone, così da offrire ai lavoratori le nuove competenze ricercate dalle aziende e alleviare il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro”.

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