Ridurre i diritti dei papà fa male alla parità tra i sessi

Non verrà rinnovata la possibilità di usufruire di due giorni di paternità facoltativa per i neogenitori. Una scelta che danneggia anche alle mamme

Stop al congedo parentali facoltativo per i neopapà. «La misura non è stata prorogata», dice l’Inps: addio per ora, dunque, alla possibilità di aggiungere ai due giorni obbligatori altri due giorni facoltativi, da sottrarre però a quelli concessi alla mamma). Potranno usufruirne solo i genitori dei nati a fine 2016 entro il quinto mese del bambino. «Questa opportunità era stata introdotta in via sperimentale dalla riforma del mercato del lavoro del 2012 ed è stata prorogata per il 2016 con la legge di Stabilità a cui però non è seguito un analogo provvedimento nella legge di Bilancio di quest’anno», spiega l’istituto di previdenza all’Inca Cgil.

Si ferma, dunque, una microrivoluzione a costo zero che aveva segnato un passo in avanti nell’uguaglianza tra i genitori. Nell’Italia boldriniana così attenta al politicamente corretto, si fa un passo indietro in un campo dove stranamente il Belpaese sembrava più avanti dei concorrenti europei. Ma soprattutto così facendo non si danneggiano solo i neopadri, ma anche le mamme che troveranno un altro ostacolo al rientro al lavoro. Restano lontani gli esempi nord europei che parlano addirittura di 15 giorni di congedo per i papà, ma almeno dal punto di vista simbolico il congedo facoltativo puntava ad alleggerire l’immagine delle donne come un “peso” per le aziende al momento della maternità.

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