C’è anche l’Erasmus per imprenditori

Chi parte per aumentare esperienze e competenze. Chi, armato di business plan, è in cerca di finanziatori. E chi vuole crescere diventando più internazionale. Ecco le storie di chi ha deciso di imparare a fare impresa all’estero

I primi a partire sono stati gli studenti: più di 2 milioni di ragazzi in giro per le università d’Europa dall’87 a oggi. Ora tocca ai giovani liberi professionisti e ai nuovi imprenditori che, sostenuti da un rimborso spese a carico dell’Europa, possono decidere di affiancarsi ai loro “colleghi” imprenditori con più esperienza in un qualsiasi Paese dell’Unione. Il programma ha preso il via nel febbraio del 2009 incontrando, in Italia, un successo inaspettato. Durante la fase pilota, in nessun altro paese si sono viste così tante candidature sia per ospitare giovani stranieri (126 tra febbraio 2009 e febbraio 2010, secondo fonti ufficiali) sia per partire (186). Nel primo anno è stato possibile organizzare circa 60 soggiorni, poi il programma è stato rifinanziato con 5 milioni di euro e coinvolge oggi quasi 300 imprenditori.

Istruzioni per l’uso

Il meccanismo è abbastanza semplice: prendi un ragazzo con una piccola attività appena avviata o con una buona idea da sviluppare oltre-confine; trova un imprenditore esperto disposto a conoscerlo e, in caso, a condividere con lui i suoi progetti; sostieni il giovane con un piccolo finanziamento in modo da permettergli di affiancare il partner per qualche mese e il gioco è fatto. Se tutto va bene, ne nascerà una nuova iniziativa imprenditoriale. In ogni caso, il ragazzo avrà un’esperienza internazionale in più e l’impresa ospitante un nuovo lavoratore qualificato e ambizioso. L’aspetto più delicato è formare le coppie, tant’è che, nonostante il coinvolgimento di intermediari radicati sul territorio – dalle Camere di commercio alle agenzie di sviluppo locale alle associazioni di categoria – spesso i candidati trovano da sé i propri partner. Così ha fatto per esempio Anna Giulia Ingellis, socio fondatore dell’Istituto di ricerche sociali ed economiche Meters di Bari, con Intelligent Data Systems (Valencia). «Sono stata tra i primi a presentare domanda di scambio sul portale www.erasmus-entrepreneurs.eu», racconta Ingellis, «e mi sono messa in contatto con l’intermediario regionale, che ha approvato il mio progetto. Poi ho cominciato a cercare un partner adatto nella banca dati, ma non c’erano molte proposte. Così sono venuta in Spagna, dove avevo dei contatti, e ho trovato da sola un imprenditore adatto alle mie esigenze». Dopo sei mesi di soggiorno è arrivato l’accordo commerciale per introdurre Gustometria, il prodotto di punta di Intelligent Data Systems, in Italia. Lorenzo Gambi, presidente della Cooperativa Seti di Prato, alla seconda esperienza con giovani imprenditori stranieri, racconta la prospettiva dell’impresa ospitante: «Noi operiamo nel turismo e in particolare sui ragazzi con l’ostello di Villa Fiorelli, che cosa possiamo volere di più di giovani di diverse nazionalità al lavoro nella nostra struttura?», si domanda, «con loro possiamo scambiare opinioni e giudizi sulle nostre diverse esperienze». E non solo, in un caso dall’Erasmus è nato il progetto di aprire insieme un nuovo ostello a Lisbona.

È entusiasta dei primi risultati del programma Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, che per primo vi ha creduto e lo ha promosso. A suo parere l’Erasmus dei giovani imprenditori è un valido supporto per la condivisione delle migliori pratiche e l’internazionalizzazione delle imprese più piccole; infatti nel 64% dei casi le realtà coinvolte hanno meno di 10 addetti. Inoltre «rappresenta la prova», spiega Pittella, «che l’integrazione europea può avvenire non solo tramite la firma di trattati e accordi tra i governi, ma anche “dal basso”, coinvolgendo i cittadini, siano essi studenti o giovani imprenditori».Se diversi casi di successo gli danno ragione – il 95% dei partecipanti si dichiara soddisfatto dell’esperienza e due terzi delle imprese ospitanti chiedono di accogliere nuovi imprenditori – c’è il rischio che il periodo all’estero possa rivelarsi una perdita di tempo. Spesso chi parte ha appena avviato la propria attività (nel 40% dei casi questa ha meno di due anni) e assentarsi per lunghi periodi può rivelarsi rischioso. Inoltre all’inizio è necessario un periodo di rodaggio per entrare in sintonia con la cultura della nuova impresa e del suo paese. «Bisogna conoscere bene fin da prima e scegliere con cura l’imprenditore da affiancare. Deve essere interessato a collaborare anche in futuro e disponibile a seguirti, altrimenti non ne vale la pena» riconosce Silvia Anastasia, all’inizio della sua esperienza in Belgio a fianco della società di consulenza Moverim Consulting.

Effetti collaterali

Partire è facile. A volte è più difficile trovare la voglia di tornare dopo essersi ambientati in un diverso contesto lavorativo. È il caso di Fabio Fulchir, 33 anni, che è arrivato in Portogallo all’Active Space Technologies dopo un dottorato in Ingegneria e quattro anni di libera professione a Udine: «Adesso come adesso non tornerei in Italia neanche morto. Non lascerei niente in Italia, nemmeno un brevetto» confida. In Portogallo ha trovato un’azienda giovane e stimolante con i mezzi tecnologici più adatti per sviluppare il suo progetto, un sistema per incrementare il rendimento dei pannelli fotovoltaici. Il paese di destinazione può apparire addirittura irreale: è il caso della Finlandia nei racconti di Antonella Silipigni, ceo dell’agenzia di marketing e comunicazione Tikkun Fenix di Genova, dopo l’Erasmus presso l’azienda bionergetica Mhg: «Hanno questa stretta collaborazione con il governo, con le università e con aziende omologhe. Sembra non esserci rivalità, si scambiano volentieri opinioni e suggerimenti. Non riesco a capire se sono ingenui loro o siamo troppo aggressivi noi».

COMPAGNI DI VIAGGIO

L’elenco completo degli intermediari è sul sito www.erasmus-entrepreneurs.eu.

Tra questi:

➤ Accademia europea di Firenze (Toscana) www.aefonline.eu

➤ Aster (Emilia-Romagna) www.aster.it

➤ Azienda Speciale F.A.I. – Formazione e assistenza alle imprese (Molise) www.aziendaspecialefai.it

➤ Ce.S.F.Or. – Centro studi formazione orientamento (Lazio) www.cesfor.net

➤ Confcooperative – Unione provinciale di Napoli (Campania) www.confcooperativenapoli.it

➤ Friuli Innovazione – Centro di ricerca e di trasferimento tecnologico (Friuli Venezia Giulia) www.friulinnovazione.it

➤ Prodest – Progetto di espressione e sviluppo territoriale (Lombardia) www.prodestonline.it

➤ Regione Puglia (Puglia) www.regione.puglia.it

➤ Società per la gestione dell’incubatore di imprese del Politecnico di Torino (Piemonte) www.i3p.it

➤ Sviluppo Italia Liguria (Liguria) www.sviluppoitalialiguria.it

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