SdR2024, Trabattoni: “Le 5 sfide dell’industria del risparmio gestito”

Archiviato il 2023 con una raccolta negativa per quasi 50 miliardi di euro – ma con un patrimonio gestito di oltre 2.330 miliardi – dal Salone del Risparmio il presidente di Assogestioni sottolinea: “Anche la nostra industria deve tenere il passo del cambiamento e riflettere sul futuro”

SdR24-Carlo Trabattoni risparmio gestitoIl presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni

È tempo di bilanci per l’industria del risparmio gestito, ma è anche tempo di gettare le basi per la crescita nel prossimo futuro. In occasione della prima giornata della 14esima edizione del Salone del Risparmio, evento di riferimento italiano per il mercato dell’asset management, il presidente di Assogestioni Carlo Trabattoni ha parlato delle sfide che l’industria si prepara ad affrontare all’indomani del 40esimo anniversario dell’associazione, nata nel marzo del 1984 da Assofondi.

“Negli anni abbiamo affrontato diverse sfide: dalla modernizzazione del quadro giuridico italiano e dell’adeguamento all’assetto regolamentare europeo alle turbolenze dei mercati, dalla deregulation degli anni 80-90 alla bolla dot Com, dalla crisi dei mutui sub-prime, alla crisi del debito sovrano europeo e al più recente shock pandemico”, ha affermato Trabattoni dal palco della conferenza plenaria del Salone del Risparmio. “In questi decenni, la nostra industria è maturata in termini di offerta, di qualità e di trasparenza”.

Il mercato del risparmio gestito in Italia nel 2023

Un’industria che nel 2023 è stata caratterizzata da un andamento altalenante dei mercati finanziari. “In questo contesto, il risparmio gestito italiano ha dimostrato una complessiva tenuta. La raccolta nell’anno è stata negativa per quasi 50 miliardi di euro, risultato in buona parte attribuibile ai deflussi sia nei fondi aperti che nelle gestioni di portafoglio istituzionali”, ha aggiunto il presidente di Assogestioni, sottolineando come negli ultimi mesi i risparmiatori e in buona parte gli investitori internazionali abbiano privilegiato i titoli di stato, “attratti, evidentemente, da tassi di interesse che non si vedevano da tempo. Ciò è avvenuto, in primis, dirottando risorse dai conti correnti e, in una fase successiva, incidendo sui flussi diretti verso i prodotti di risparmio gestito”.

I numeri del risparmio gestito in Italia sono già importanti. Basti pensare che già oggi più di 11 milioni di italiani investono stabilmente in fondi comuni, uno strumento che si è dimostrato centrale nell’avviare il risparmiatore alla gestione professionale del risparmio. “A questi, ha evidenziato si aggiungono i fondi pensione, le casse di previdenza, le assicurazioni e le istituzioni che collaborano con le case di gestione per l’allocazione delle risorse finanziarie”, ha aggiunto Trabattoni. “Si arriva così a un patrimonio sotto Assogestioni di oltre 2.330 miliardi di euro alla fine del 2023, una cifra più alta del prodotto interno lordo del Paese.

Lo scenario attuale e le sfide per il futuro

Guardando all’anno in corso, il presidente di Assogestioni ha evidenziato come i mercati sembrano concentrati a capire “la qualità dell’equilibrio tra il processo disinflazionistico in atto e il ciclo economico. Sul primo fronte, i dati dell’inflazione sono ormai molto vicini agli obiettivi delle banche centrali e il percorso di riflessione sul possibile taglio dei tassi è ben avviato”. Per quanto riguarda la crescita economica, Trabattoni ha sottolineato come mentre gli Stati Uniti beneficiano di un sistema produttivo molto agile e di una politica fiscale molto espansiva, l’Europa e, in misura ancora maggiore, la Cina stanno invece attraversando una fase congiunturale modesta. Continuano poi le tensioni geopolitiche dalla guerra in Ucraina alle tensioni in Medio Oriente mentre i mercati guardano alle elezioni americane che avranno un riverbero sulla politica europea e sugli equilibri con la Cina.

“Anche la nostra industria deve tenere il passo del cambiamento e riflettere sul futuro. Abbiamo diverse sfide che vorrei organizzare intorno a cinque pilastri: la centralità del cliente, l’innovazione con le sfide del digitale e dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione normativa a supporto della crescita del risparmio, l’educazione finanziaria come chiave per le nuove generazioni e il supporto al tessuto produttivo del Paese all’insegna della sostenibilità.

La centralità del cliente

Per quanto riguarda il primo pilatro, Trabattoni ha sottolineato un mantra per Assogestioni: l’investitore e il risparmiatore “deva essere sempre posto al centro dei nostri sforzi come operatori sul mercato”. Il tema fondante rimane quello della fiducia. “I risparmiatori italiani non sono più quelli di quarant’anni fa: sono più maturi, più digitali e si informano attraverso molteplici canali. Anche se permane una grande affezione per i titoli di Stato e una diffusa avversione al rischio, noi dobbiamo essere quel partner di fiducia che può accompagnare il risparmiatore verso forme di investimento più evolute”.

Educare al risparmio

Il presidente di Assogestioni ha poi sottolineato l’importanza di una sempre più diffusa cultura del risparmio nel nostro Paese. Nonostante i passi avanti sul fronte dell’alfabetizzazione finanziaria “Ci sono però ancora grandi margini di miglioramento, specie tra i giovani e gli anziani. Concetti come inflazione, tassi e interesse composto sono ancora troppo poco familiari e questo testimonia il grande bisogno di migliorare il livello medio di educazione finanziaria”.

L’innovazione del risparmio gestito

È importante, poi, che l’industria del Risparmio gestito sappia abbracciare tutte le opportunità della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale a beneficio dell’intera catena del valore. “Dalle diverse fasi del processo di investimento, alla gestione del rischio, all’offerta e alla distribuzione, fino al dialogo e alla comunicazione col cliente, l’Intelligenza Artificiale sta trasformando il nostro mondo”, ha sottolineato Trabattoni.

Nuove norme e quadro fiscale

Di vitale importanza sarà poi far evolvere il quadro normativo “per incrementare la fiducia degli italiani verso forme di risparmio gestito. La liquidità delle famiglie secondo gli ultimi dati Abi supera 1.500 miliardi di euro. Una cifra enorme che resta esposta all’inflazione, mentre potrebbe contribuire, se ben investita, alla creazione di ricchezza, puntando contemporaneamente ad una congrua remunerazione”. Anche un’evoluzione e una semplificazione del quadro fiscale permetterebbe di rendere più attrattivo il risparmio gestito. “Mi riferisco ad esempio alla razionalizzazione della disciplina dell’interpello e al riordino del regime fiscale dei redditi di natura finanziaria e della previdenza complementare”, ha precisato il presidente di Assogestioni.

Supporto alla crescita economica e sostenbilità

In conclusione, Trabattoni ha evidenziato il ruolo fondamentale che il risparmio gestito può svolgere per la società. “Il nostro settore ha la forza di movimentare ingenti capitali che possono coniugare all’obiettivo del rendimento anche un impatto sull’economia. È nostro imperativo continuare a promuovere gli investimenti nei mercati privati e nell’economia reale, oltreché nelle tradizionali forme di reddito fisso”. Un buon esempio, per Trabattoni, sono i Piani Individuali di Risparmio. “Pur vivendo in questi anni alterne fortune con cambi normativi non sempre coerenti con la loro finalità, hanno finanziato le nostre piccole e medie imprese attraverso circa 18 miliardi di euro di capitali. Anche gli Eltif sono diventati negli anni più flessibili e la rimozione di alcuni vincoli all’investimento ha creato certamente nuove opportunità per la clientela retail di investire nell’economia reale a lungo termine”.

Gli investimenti nel risparmio gestito possono anche supportare la sostenibilità e la transizione energetica in molti settori dell’economia. “La crescita degli asset globali rivolti ad investimenti sostenibili, seppur con qualche rallentamento recente, è ormai un trend certo. Ben venga il dibattito sulla regolamentazione a livello europeo per garantire sempre più trasparenza e semplicità a beneficio sia degli investitori che del mercato in generale”.

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