La rincorsa del cinema in Italia

Se il 2023 si distingue già come anno di ripresa per il grande schermo, i numeri del pre-pandemia sono ancora lontani. Abbiamo chiesto a produttori e distributori come stanno recuperando il terreno perduto

Cinema in Italia© iStockPhoto

Se il cinema in Italia non è più il grande malato, la prognosi resta comunque riservata. Ma, in realtà, qualcosa si muove: ci sono stati i successi de La stranezza, che è valsa a Ficarra e Picone la loro prima candidatura come Migliori attori ai David di Donatello, o del riuscito thriller L’ultima notte d’amore, con Pierfrancesco Favino. Per non parlare del caso Otto montagne, premiato l’anno scorso al Festival di Cannes, o del gettonatissimo franchising Me contro te.

Tuttavia, si è trattato di fenomeni circoscritti che non sono riusciti a innescare una ripresa più ampia e continuativa, diffusa in tutto il comparto. A dirlo sono gli stessi dati di box office (fonte Cinetel): tra il 1° gennaio e il 2 aprile 2023, gli incassi al box office sono stati 111,8 milioni di euro, per un totale di 15,8 milioni di presenze. Rispetto al 2022, si registra quindi un salto in avanti, di ben del 50% del numero di spettatori in sala, ma basta prendere come termine di paragone il 2019 perché i dati tornino in negativo. Prima dell’emergenza sanitaria, il boxoffice si attestava infatti a 175 milioni: siamo quindi sotto del -38%. Cosa bisogna fare per recuperare il terreno perduto? Quali sono le cause di questa impasse? Ne abbiamo parlato con alcuni dei principali produttori e distributori italiani.

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Cinema in Italia

Paolo Del Brocco, a.d. di Rai Cinema

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Andrea Leone, a.d. di Lotus Production

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Massimiliano Orfei, a.d. di Vision Distribution

Cinema in Italia

Nicola Serra, Ceo di Palomar

Cinema in Italia

Alessandro Usai, Ceo di Colorado Film


Questo articolo è tratto dal numero di Business People di maggio 2023, scarica il numero o abbonati qui

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