Btp, Bund, Spread e Rating: ecco il significato

Un miniglossario per comprendere meglio il mondo dei mercati finanziari

Il nostro Paese è entrato nel mirino dei mercati finanziari. Dallo scorso venerdì è iniziata una manovra di speculazione per la crisi del debito dell’eurozona che ha colpito non solo l’Italia, ma anche Portogallo, Irlanda e Francia. E così termini finanziari come ‘spread’, Btp-Bund e ‘vendite allo scoperto’ compaiono nelle prime pagine dei quotidiani, ma non sempre vengono compresi a pieno. Cosa significa ad esempio che è stato raggiunto un record per lo spread tra Btp e Bund decennali? Quali problemi comporta per il nostro Paese? Ecco di seguito un glossario dei termini più utilizzati nei mercati finanziari realizzato dall’agenzia Ansa; un modo per capire meglio l’attacco della speculazione contro l’Euro:

Btp-Bund – Sono titoli di Stato pluriennali italiani (Btp, buoni del tesoro poliennali) e tedeschi (Bund). Con le loro emissioni i due Stati si finanziano sui mercati. Il loro rendimento, che viene fissato con un’asta, è un indice della salute finanziaria e della credibilità dei due Paesi. Lunedì 11 luglio sul mercato secondario il Btp decennale ha raggiunto il massimo spread (vedi sotto) con i Bund tedeschi: questo significa non solo che per l’Italia diventa più caro ripagare il debito pubblico (vicino al 120% del Pil), ma anche che le previsioni dei mercati sulla salute finanziaria del nostro Paese sono negative.

Spread – È una misura del rischio di insolvenza associato a un titolo di Stato e, di conseguenza, della salute finanziaria di un Paese. Tecnicamente è il differenziale, valutato dal mercato, tra il rendimento di quel titolo e il rendimento di un titolo corrispondente di uno Stato considerato privo di rischio, come la Germania. Al momento della pubblicazione dell’articolo lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi a 10 anni ha superato i 270 punti. È un record dall’introduzione dell’euro e indica un aumento del costo per l’Italia di finanziarsi sui mercati. Lo spread in tempo reale

Rating – Le agenzie di rating sono società private indipendenti che valutano il rischio associato a un titolo o a chi lo emette, sia un ente privato o pubblico, come uno Stato. Il loro giudizio è sintetizzato nel rating, un punteggio (espresso in lettere e cifre) che rappresenta la capacità dell’emittente di far fronte ai propri impegni e ha un enorme impatto sulle decisioni degli investitori. Le principali agenzie di rating – Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch – sono oggetto di forti critiche per il loro ruolo nella crisi. L’Unione europea e l’Fsb sono al lavoro a una riforma per limitare la loro influenza sui mercati (leggi).

Sospensione titoli – Per evitare turbolenze eccessive sui mercati, al variare dei prezzi di un titolo oltre una certa soglia (che per le azioni è del 10%) le negoziazioni su quel titolo vengono automaticamente sospese. La sospensione può avvenire anche su decisione discrezionale della Consob. Alla sospensione segue un’asta di volatilità per fissare un nuovo prezzo.

Vendite allo scoperto – Le vendite allo scoperto (o ‘short selling’) sono operazioni che sfruttano la possibilità, prevista sui mercati finanziari, di vendere titoli senza averne l’effettivo possesso e di acquistarli solo in seguito per consegnarli alla controparte. Di solito sono legate ad attese – o a speculazioni – su un prezzo in calo e possono rappresentare un pericolo e una fonte di ulteriore instabilità dei mercati, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund. Per questo recentemente la Consob ha imposto un obbligo di comunicazione per le vendite allo scoperto di dimensioni importanti (leggi).

High frequency trade. Sistemi elettronici che ripetono la stessa operazione di compravendita in Borsa su diverse piattaforme molte volte in ogni secondo (non tutte effettivamente concluse) realizzando così guadagni ingenti e distorcendo il mercato

Credit default swap (Cds) – Sono strumenti finanziari derivati che funzionano come un’assicurazione. Chi compra un Cds, infatti, si impegna a pagare al venditore un premio in cambio del rimborso, solo in caso di default, del valore dell’obbligazione oggetto dell’insolvenza (di solito un titolo di Stato). Vengono quotati in termini di spread e il loro valore è una misura dell’affidabilità dei titoli sottostanti (come il rating). Nascono come derivati di copertura dal rischio ma si sviluppano come strumento speculativo per scommettere sul possibile fallimento di uno Stato o di un emittente privato.

Deficit/Pil – Il rapporto Deficit/Pil è una misura fondamentale del rigore nei conti pubblici di uno Stato. È data dal rapporto tra il saldo tra le entrate (principalmente il prelievo fiscale) e le uscite (la spesa pubblica e gli interessi pagati sul debito) di uno Stato e il suo prodotto interno lordo (Pil). All’origine della manovra triennale in discussione al Parlamento c’è l’impegno assunto in sede europea ad azzerare il rapporto deficit-Pil nel 2014.

Pareggio di bilancio – Il pareggio di bilancio è l’obiettivo della manovra, da raggiungere nel 2014. Equivale a un rapporto defict/Pil pari a zero e la sua credibilità è una variabile fondamentale nell’attacco speculativo di questi giorni, che sfrutta la debolezza del Governo e del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

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