Borsa, Draghi non basta: Milano perde l’1,2%

Le perdite dei mercati asiatici (Tokyo ai minimi da febbraio) portano in ribasso Piazza Affari. Soffrono soprattutto Azimut, Mps e Moncler

Confermati i futures sui mercati europei, che indicavano una partenza negativa per le Borse del Vecchio Continente. Dopo i forti cali delle piazze di Seoul e Tokyo (-2,15%, indice Nikkei ai minimi da febbraio) l’apertura di venerdì 4 settembre per Milano, Parigi, Francoforte e Londra è a segno meno. Segnali positivi potrebbero arrivare nel pomeriggio: si attende l’importante dato americano sul mercato del lavoro, che darà la linea alle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve statunitense.

A Milano l’indice Ftse Mib – che aveva chiuso con un confortante +2,6% dopo le parole di Mario Draghi – segna un calo in apertura pari all’1,23%; tra i titoli a maggior capitalizzazione in calo si segnalano le performance negative di Azimut (-1,76%), Mps (-1,80%) e Moncler (-1,48%). Euro sostanzialmente stabile nei primi scambi della mattinata sui mercati valutari europei. La moneta unica passa di mano a 1,1130 dollari (1,1128 ieri sera a New York) e a 132,88 yen. Petrolio in calo sul mercato elettronico after hours di New York. Il greggio con consegna a ottobre è sceso a 46,14 dollari al barile (-61 cent). Il Brent a Londra viaggia poco sopra i 50 dollari al barile (a 50,16 dollari, -52 cent).Lo spread tra Btp e Bund è sostanzialmente stabile in apertura di giornata a 119 punti. Il rendimento del titolo decennale italiano resta sotto il 2%, all’1,89%.

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