Isybank: più di una fintech

Combinare servizi semplici e veloci in “formato digitale” con la varietà dell’offerta commerciale di una banca tradizionale. È l’obiettivo dell’ultima novità di Intesa Sanpaolo, come spiega Virginia Borla, Executive Director Business Governance divisione Banca dei Territori del Gruppo

Virginia-Borla-Intesa-Sanpaolo-IsybankVirginia Borla coordinatrice del progetto Isybank per la Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano Barrese

Nel giugno scorso Intesa Sanpaolo ha presentato Isybank, la nuova banca digitale del Gruppo. Una scelta, che, spiega Virginia Borla, Executive Director Business Governance divisione Banca dei Territori del Gruppo, rappresenta «un ulteriore passo avanti per rispondere alle esigenze dei clienti digitali, ovunque siano e qualunque età essi abbiano, offrendo funzionalità innovative, sicure e accessibili. Una piattaforma inclusiva, sia per chi preferisce operare da solo, sia per chi vuole poter parlare con una persona in caso di necessità. Abbiamo abbracciato il processo di trasformazione digitale, ma allo stesso tempo vogliamo preservare il valore delle persone nell’interazione con il cliente, mantenendo la possibilità di una relazione diretta, empatica e continua, con i gestori della filiale digitale».

Il Gruppo offriva già la possibilità di operare tramite app, home banking e filiale digitale. Perché lanciare addirittura una nuova banca?
Sempre più la tecnologia fa parte della nostra vita, in ogni suo aspetto e anche nel rapporto con la banca, basti pensare che 4 milioni clienti di Intesa Sanpaolo operano principalmente in digitale, e non si tratta solo di una questione anagrafica. Isybank nasce proprio per servire questa tipologia di persone, attraverso un’app semplice e intuitiva, con la quale possono eseguire in autonomia tutte le principali operazioni. Sempre dall’app, è possibile richiedere e ricevere istantaneamente un anticipo dello stipendio o della pensione, fino a 15 giorni prima della data di accredito, scambiare denaro con i contatti della propria rubrica in tempo reale grazie a Bancomat Pay, e prelevare direttamente dall’app. Ma il vero elemento di forza di Isybank è l’ampiezza e la varietà del catalogo prodotti, tipico di una banca tradizionale, che comprende fin da subito mutui e prestiti, coniugata alla semplicità e velocità di una fintech.

Come cambia il rapporto con il cliente nel passaggio da banca tradizionale a digitale?
La trasformazione digitale implica un ripensamento della relazione con il cliente e delle soluzioni finanziarie e non, che devono essere sempre più personalizzate. Quello che, a mio avviso, non deve cambiare è l’approccio alla consulenza. Non si tratta semplicemente di “vendere” prodotti, il nostro modo di fare banca è accompagnare i nostri clienti nel raggiungimento dei loro progetti di vita indirizzandoli verso la scelta più adeguata ai loro bisogni attuali e prospettici. L’attività bancaria, del resto, si fonda sulla fiducia nel brand, nelle persone e nelle modalità con cui ci si rapporta con il cliente, in presenza o da remoto.

Nel vostro Piano di Impresa si sottolinea spesso la centralità delle persone. Cosa state facendo affinché siano loro a guidare e accelerare l’innovazione del Gruppo?
Tutto ciò che ci ha permesso di essere leader sul mercato lo abbiamo ottenuto grazie ai nostri colleghi, che sono stati capaci di mettersi in gioco anche in ambiti estranei al loro settore di competenza. Ci piace trarre spunto anche al di fuori del perimetro strettamente bancario. È una sfida che ci caratterizza da sempre e vogliamo continuare a portarla avanti. Il progetto di Isybank è perfettamente coerente con la nostra storia: abbiamo scelto di non acquisire una fintech, ma di sviluppare competenze e capacità al nostro interno, creando opportunità di lavoro innovativo e agile, scegliendo nel contempo di collaborare con partner selezionati su specifici ambiti. Impiegheremo 4 mila colleghi attraverso riconversioni professionali e assunzioni di profili specifici, di cui circa 2 mila professionisti in ambito IT, a cui offriamo sviluppo e crescita professionale.

Di fatto, quindi, il vostro Gruppo intende passare da banca commerciale tradizionale a banca innovativa digitale entrando in competizione con le fintech?
Isybank è più di una fintech. Come dicevo prima, la nostra banca digitale offre i servizi semplici e veloci tipici di una fintech, con la varietà dell’offerta commerciale di una banca ca tradizionale. E questo fa la differenza ed è la nostra forza. Perché chi sceglie Isybank deve avere la certezza che troverà sempre il prodotto o il servizio che soddisfa le proprie esigenze, in ogni fase della vita, senza bisogno di cambiare banca. E poi c’è lo human touch, elemento distin­tivo di Isybank, ovvero la possibilità di avere una relazione diretta con le persone della filiale digitale. Inoltre, la grande differenza con le fin­tech sta nel fatto che dietro a Isybank ci sono la solidità e la sicurezza di un Gruppo bancario storico nel panorama italiano.

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La Scheggia di vetro, il gattacielo in Porta Nuova a Milano che ospita la sede operativa di Isybank e altre divisioni del Gruppo Intesa Sanpaolo

Il lancio di Isybank è uno dei punti principali del Piano di Impresa 2022-2025 del Gruppo: come vi immaginate Intesa Sanpaolo da qui a cinque anni?
Intesa Sanpaolo sta investendo davvero molto in tecnologia e cresci­ta, 5 miliardi di euro nell’arco dell’ultimo Piano d’impresa. I nuovi mo­delli di filiale hanno un design che guarda al digitale, pur mantenendo la centralità della relazione. Iconico il grande tavolo in legno pensa­to per il coworking, i momenti di education finanziaria, i piccoli even­ti che caratterizzano i nostri hub operativi. L’accesso ai servizi banca­ri è garantito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sfruttando servizi self-service avanzati, come la filiale digitale su app e gli Atm di ultima generazio­ne. L’aspetto più importante è la fluidità operativa che oggi riusciamo a garantire attraverso una completa integrazione tra canali fisici e vir­tuali. Oggi il cliente può iniziare un’operazione in filiale e terminarla su un canale digitale, e viceversa, così come sottoscrivere tranquilla­mente da casa un prodotto bancario. Una realtà che si riflette positiva­mente anche nel modo di lavorare: maggiore flessibilità e la possibili­tà di conciliare i tempi della vita privata con quella professionale, piani di formazione, maggior focus sui servizi consulenziali rispetto all’ope­ratività di routine.

Una banca digitale si rivolge, per definizione, a un pubbli­co giovane, ma l’Italia è un Paese sempre più vecchio, in cui a detenere le maggiori capacità di spesa e di risparmio sono le fasce di popolazione senior…
Tengo a precisare che Isybank non si rivolge soltanto ai giovani, ma ai clienti prevalentemente digitali e, come ho già detto, non si tratta di una questione puramente anagrafica. È vero, le persone sono sempre più longeve, basti pensare che gli over 65 anni sono un quarto della popolazione ormai, e supereranno il 30% entro il 2050. Spesso sono attivi e in buona salute, talvolta impegnati in nuovi progetti di vita. Per loro abbiamo pensato a Soluzione Doma­ni, un ecosistema di servizi che vanno dalla protezione assicurati­va, alla gestione del patrimonio, fino a strumenti di supporto finan­ziario per i cosiddetti caregiver, cioè coloro che si prendono cura dei propri cari che hanno bisogno di sostegno. Abbiamo proposte specifiche per le diverse esigenze nei vari ambiti della vita, dalla consulenza finanziaria per gli investimenti, al supporto nell’analisi dell’esposizione al rischio delle persone che compongono il nucleo familiare e dei beni, per verificare gli ambiti già coperti e individua­re quelli privi di protezione, sino ai finanziamenti. Tutto questo a dimostrazione del fatto che Intesa Sanpaolo è in grado di offrire una risposta a tutti i clienti, qualunque siano la loro età e il modo con in cui preferiscono rapportarsi alla banca.

E per i giovani?
Il Gruppo ha sviluppato una serie di prodotti e soluzioni a loro dedicate. Dal supporto agli stu­di con i prestiti d’onore, ai mutui agevolati per l’acquisto della casa, che coprono anche il 100% dell’importo, con durate fino a 40 anni, e rim­borsabili nella parte del capitale anche dopo dieci anni. Inoltre, abbiamo capito che la chiave di dia­logo è la condivisione delle loro passioni, dei loro sogni. Per questo siamo presenti nei più popolari eventi di salvaguardia ambientale, musica, sport, intrattenimento. Infine, investiamo molto nell’e­ducazione finanziaria.

Come vi relazionate con le pmi, asse por­tante della struttura produttiva del Paese?
In questi ultimi tre anni il mondo è cambiato pro­fondamente. La pandemia ha imposto un ripen­samento del nostro modo di lavorare con le pmi, ha anticipato e accelerato la digitalizzazione, ci ha portato a riscrivere molti processi di lavoro per permettere alle aziende di lavorare a distanza. Abbiamo pensato a prodotti di finanziamento co­erenti con le nuove esigenze delle imprese, per le quali sono emerse nuove sfide. Anche in questo contesto, come sempre facciamo, abbiamo cercato di intercettare i nuovi bisogni delle nostre impre­se clienti, non limitandoci soltanto a fornire loro un mero supporto finanziario e mettendo in cam­po tutti gli strumenti utili ad accompagnarle nel processo di trasformazione, attraverso percorsi di formazione, programmi di valorizzazione, networ­king e advisory specializzata. È stata proprio la no­stra capacità di andare oltre il credito, a mio avviso, l’elemento che ci ha permesso di diventare il punto di riferimento per le pmi.


Intervista pubblicata su Business People di settembre 2023, scarica il numero o abbonati qui

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