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Festina: 120 anni di produzione ininterrotta

Intervista al direttore generale Paolo Galiberti, che racconta storia, sviluppo e ambizioni di no dei player più interessanti dell’orologeria contemporanea

Festina-120-anni-Paolo-Galimberti-intervista_slider_home Paolo Galimberti

Con una presenza consolidata in circa cento Paesi nei cinque continenti e oltre 5 milioni di orologi venduti all’anno, Festina Group è a tutti gli effetti uno dei player più interessanti dell’orologeria contemporanea. Brand iconico che vanta 120 anni di storia (l’anniversario sarà celebrato con una limited edition), nasce in Spagna ma è riuscito a imporsi su tutti i mercati mondiali, grazie a memorabili iniziative di comunicazione. Da quelle passate, in cui è stato legato fortemente al mondo del ciclismo, fino alla collaborazione di oggi con l’attore hollywoodiano Gerard Butler, brand ambassador del marchio.

Il Gruppo, oltre al proprio headquarter a Barcellona, possiede un centro di produzione di alta gamma in Svizzera, un centro specializzato solo per gli orologi in oro in Spagna, e filiali in Francia, Germania, Italia, Benelux, Svizzera, Cile, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia. Per comprendere meglio cosa renda davvero unica Festina, abbiamo incontrato Paolo Galimberti, direttore generale della filiale italiana del Gruppo e una vera autorità per quanto riguarda il mondo delle lancette.

Quanto è importante l’Italia per Festina Group?
Oggi la filiale italiana del Gruppo è diventata un punto di riferimento per il mercato, un traguardo impensabile solamente sei o sette anni fa. Per fare un esempio: il volume d’affari della nostra filiale, inizialmente generato quasi esclusivamente dal brand Festina con l’aggiunta di Calypso, oggi può contare, oltre che sulla crescita costante di Festina, anche sull’apporto di Lotus, un brand molto profittevole, che può essere considerato tra i più emergenti a livello globale.

Una figura di riferimento anche per gli altri vostri mercati?
Nel gruppo, Lotus è storicamente il marchio più venduto in Spagna, mentre Festina il più venduto nel mondo. In Italia con Lotus superiamo i 3 milioni di fatturato, un numero di tutto rispetto.

Quanto pesa il fatturato italiano all’interno del gruppo?
A livello di fatturato siamo la seconda filiale al mondo dopo la Francia. Come redditività invece siamo al primo posto, anche perché siamo strutturati in maniera differente: loro hanno dei venditori diretti, quindi dei veri e propri account. Se guardiamo al fatturato totale del gruppo, che è di circa 280 milioni di euro, l’Italia si muove sopra i 15 milioni di euro l’anno.

Festina-120

La limited edition realizzata per i 120 anni di Festina, declinata in altrettanti pezzi da uomo e da donna, e il suo movimento automatico Newton Soprod

Siete una realtà importante?
La nostra filiale è diventata un vero e proprio modello di riferimento. Quest’anno fattureremo appunto oltre 15 milioni di euro pur avendo solamente 11 dipendenti: un risultato eccezionale, ancora di più se paragonato a quella che è sempre stata la regola d’oro nel nostro settore che vuole “un milione a dipendente”. Ci rende orgogliosi aver raggiunto e superato questo traguardo.

Bene i numeri. Qual è il feedback del mercato?
La situazione è in continuo mutamento. Oggi Festina è richiesto anche da negozi che abbiamo corteggiato per anni. Ci riconoscono un rapporto qualità/prezzo eccellente e un servizio di post-vendita unico, con la possibilità di ordinare i pezzi di ricambio direttamente via web senza nessuna nostra intermediazione e con dei tempi di risposta velocissimi.

Fondamentale la distribuzione dei compiti e delle attività in azienda. Come siete strutturati?
A livello commerciale ci sono due direttori vendite: uno segue i 15 agenti indipendenti che gestiscono 2.050 porte in tutta Italia, l’altro invece gestisce le catene come Stroili, Bluespirit, Sarni e tante altre. L’amministrazione, il marketing e un reparto dedicato alla fatturazione e all’assistenza post-vendita completano la struttura.

Festina storicamente ha un legame molto stretto con i suoi clienti finali.
Proprio così, cerchiamo sempre di offrire iniziative nuove che possano aumentare il traffico sul punto vendita: ne è un esempio la promozione legata all’armocromia che abbiamo attivato per il mercato italiano da novembre: a chi acquista un nostro orologio dal prezzo superiore agli 89 euro, offriremo due ore di consulenza esclusiva da parte di un coach, per ricevere supporto nella scelta e nell’abbinamento dei colori, oltre a regalare altre due esperienze wellness e beauty.

Come si differenzia la vostra offerta?
Festina è il marchio principale, generalista, la cui offerta vanta anche orologi particolari, dalle limited edition agli ibridi connessi con lo smartphone. Lotus invece è il marchio la sperimentazione, il più sensibile alle nuove tendenze.

Una tendenza sono gli smartwatch?
Esatto, infatti li realizziamo solo con il marchio Lotus: un segmento che ci ha permesso di entrare in realtà commerciali un tempo impensabili per noi.

Lo Smartwatch Lotus Smartime 50024/3 e il Festina Connected F20647/1 azzurro

Torniamo a Festina. Cosa vuol dire ibrido-connesso?
È una categoria ancora semi-sconosciuta, ma che può dare soddisfazioni all’utilizzatore senza avere l’invasività di uno smartwatch. Ad esempio, in caso di ricezione di una telefonata settata come importante, si può riconoscere chi sta chiamando dall’orologio e in modo discreto, attraverso lo spostamento delle lancette delle ore e dei minuti a ore 1 o a ore 3. Questa è solo una di tante funzioni, che vanno dallo scattare una foto con il pulsante dell’orologio al regolare il volume della musica.

Una tecnologia Festina?
Assolutamente sì. Grazie all’acquisizione nel 2018 della svedese Kronaby, che ha preso il nome di Festina Svezia, oggi possiamo utilizzare un nostro know-how per realizzare degli ibridi unici nel loro genere, senza dover adottare dei sistemi operativi che non sono proprietari.

Commercialmente hanno un futuro?
Penso che tra qualche anno avranno una fascia di mercato importante, perché non tutti amano indossare uno strumento che è solo digitale. Giusto per fornire qualche numero: in Italia vendiamo circa 5 mila segnatempo ibridi e in Spagna, dove Festina ha dei negozi diretti, ne vendiamo ancora di più.

Importante la capacità di spaziare su tecnologie e modellistiche diverse…
Siamo un’azienda a 360 gradi, in grado di realizzare l’orologio per tutti i giorni, il connesso ma anche il tradizionale automatico Swiss Made, come il recente cronografo con movimento Valjoux.

Farete un modello particolare per celebrare i vostri 120 anni?
Stiamo lavorando a una limited edition con movimento automatico Newton Soprod di alta qualità, declinata in 120 pezzi da uomo e altrettanti da donna. Il costo sarà intorno ai 2 mila euro e le prenotazioni sono già maggiori dell’offerta.

Centovent’anni sono tanti per qualunque produttore orologiero, ma se si guarda alla fascia prezzo di Festina si scopre che forse non esiste alcun competitor così longevo. Sbaglio?
Non sbaglia affatto. A memoria, nessuno dei nostri competitor può vantare una storia così lunga, ma soprattutto una continuità produttiva come la nostra: possiamo affermare di avere nel nostro archivio dei pezzi storici dell’anteguerra. Più in generale, penso che l’orgoglio per un marchio come il nostro sia assolutamente giustificato: storicamente realizziamo modelli Swiss Made dal prezzo più che accessibile, assieme a una produzione che fa del rapporto qualità/ prezzo il suo elemento distintivo. Festina è un brand conosciuto e apprezzato prima di tutto dagli acquirenti, questa per noi è la cosa più importante.

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Paolo Galimberti è direttore generale della filiale italiana di Festina Group da febbraio 2016