Flazio, il Web made in Sicily

Anche dalla provincia di Catania si può fare concorrenza ai giganti di Internet. L’esempio della start up fondata da Elisa e Flavio Fazio, che ammette: «Non c’è differenza tra Nord e Sud, ma da noi manca la cultura digitale»

Rendere facile lo sviluppo di siti Internet. Anche per l’utente meno esperto, che non conosce i linguaggi di programmazione. È questa la mission di Flazio, start up di siti fai-da-te nata dall’unione professionale dei fratelli Elisa e Flavio Fazio, che dalla provincia di Catania riesce a fare concorrenza a colossi internazionali della Web industry a colpi di innovazioni tecnologiche. Come quella che permette a chiunque di realizzare un sito partendo da una pagina Facebook; una vera e propria rivoluzione per il mercato dei site builder. «Si tratta di una funzionalità introdotta da più di un anno, che al momento non ha nessuno dei nostri competitor e semplifica ulteriormente il primo passo per chi vuole realizzare un sito», spiega Flavio Fazio, che ricorda i primi passi della sua azienda. «Il nostro successo nasce dalla capacità di ascoltare i clienti, una caratteristica a cui teniamo molto», racconta l’imprenditore di soli 26 anni che, ancor prima di fondare Flazio, con la sorella Elisa, gestiva inizialmente una normale Web agency. «Gli utenti volevano occuparsi autonomamente dei contenuti del proprio sito, senza dover attendere che fosse il programmatore a effettuare le modifiche». Da lì l’idea di sviluppare un pannello di controllo, intuitivo e facile da usare. Il servizio trova terreno fertile e si diffonde grazie al solo passaparola in tutta Italia: migliaia di clienti da Nord a Sud, senza nessuna attività di marketing. «Nel 2012, per accelerare la crescita aziendale, ci siamo poi affidati allo strumento del venture capital. Abbiamo avuto ben quattro proposte, anche da investitori di Milano e Roma che, però, ci imponevano lo spostamento dell’azienda. Alla fine abbiamo scelto il fondo Zernike Meta Venture, che ha messo a disposizione 400 mila euro e ci ha permesso di rimanere a Catania».

Perché Catania?Perché qui abbiamo un team di 12 persone di talento, che stimo tantissimo. In Italia non è facile creare un gruppo affiatato e con competenze solide in questo settore. Sarebbe stato complesso gestire un cambiamento di sede e sarebbe stato dispendioso, soprattutto in fase di start up, aprirne una seconda a Milano o Roma. Restare qui ci ha permesso di focalizzarci sulla crescita. Per noi, inoltre, Catania è stata una sfida importante: mia sorella Elisa ricorda spesso che un imprenditore di Roma, interessato a Flazio, ci disse che a Catania avremmo potuto realizzare solo un’azienda di pomodoro Pachino. Effettivamente qui nascono imprese che si occupano perlopiù di turismo e agricoltura. Per noi è stata una questione di principio realizzarne una ad alto tasso tecnologico.

C’è qualcosa che rimpiangete nel non esservi spostati in un’altra città italiana o straniera? Lo stare al Sud, piuttosto che a Milano o Roma, non ci danneggia particolarmente; problemi come burocrazia e tassazione molto elevata non sono esclusivi del Meridione. Siamo alla costante ricerca di nuovi collaboratori e la scelta di rimanere in Italia rende difficile reperire profili nell’ambito del Web e del Web Marketing: non essendoci aziende simili alla nostra, non si crea un ecosistema che possa sviluppare queste figure professionali. Sicuramente troveremmo terreno più fertile a San Francisco, Londra o New York. Un ulteriore problema del mercato italiano è che, prima ancora di far conoscere le potenzialità di Flazio, dobbiamo fare le veci del governo e diffondere la cultura digitale nelle imprese. Qui il sito Internet viene visto ancora come un accessorio, ed è sbagliato. Posso capire con i costi di una volta, ma oggi per una soluzione come la nostra la spesa si abbassa a nove euro al mese…

Avrete molta concorrenza online. Quali sono i vostri punti di forza?A dire il vero le aziende che in questo settore hanno un prodotto paragonabile al nostro sono sette nel mondo, e nessuna di queste è italiana. Il nostro valore aggiunto è non avere una piattaforma basata sui template. Mi spiego: i nostri concorrenti forniscono “strutture” predefinite che il cliente può personalizzare solo nei colori, nei contenuti e nelle immagini. La nostra offerta, invece, permette infinite possibilità: si può partire da zero o scegliere un template e modificarlo stravolgendone l’architettura per realizzare quello che si ha in mente. E se i competitor offrono servizi “base”, “gold” e “premium” che possono confondere gli utenti, noi con 9 euro al mese proponiamo un pacchetto tutto incluso (è disponibile anche la versione free, ndr). Cerchiamo di essere il più semplici possibile, sia dal punto di vista tecnico che economico. Quando abbiamo dovuto convincere i venture capital a investire nel nostro progetto abbiamo scelto di non parlare, ma di sfruttare i quattro minuti a disposizione realizzando il sito della loro azienda. Era il miglior modo per comunicare il prodotto, perché l’investitore sapeva che per quel sito probabilmente aveva atteso mesi, investendo anche 20 mila euro.

La vostra soddisfazione più grande?Considerando che la nostra mission è rendere il più semplice possibile andare online per le aziende italiane, vedere oggi più 173 mila attività in Rete grazie a una nostra soluzione è sicuramente una delle soddisfazioni più grandi. Anche l’essere partner di Telecom Italia e del gruppo Dada ci riempie d’orgoglio perché, prima di sceglierci, hanno condotto un’analisi approfondita sui nostri concorrenti.

Progetti per futuro?Nel 2016 speriamo di chiudere altri accordi importanti come questi, magari in America Latina, dove da qualche mese abbiamo iniziato a fare comunicazione. Stiamo testando anche mercati come Inghilterra e Stati Uniti. Dal punto di vista delle funzionalità di Flazio, ne stiamo aggiungendo di nuove e sempre più avanzate per rispondere alle esigenze dei clienti.

NON VE LO FATE IL SITO! Orde di clienti, chiamate, mail e prenotazioni… Ma chi me l’ha fatto fare di aprire un sito Internet? È la domanda che si pongono i protagonisti dei quattro mini spot di Flazio che, con toni scherzosi e una comunicazione paradossale, ha avviato una campagna di sensibilizzazione per portare online le aziende italiane. Nei video non si promuovono servizi o funzionalità della piattaforma, ma le opportunità che le pmi del nostro Paese possono cogliere con un sito Internet. «La nostra campagna usa dei toni leggeri e divertenti per sensibilizzare le aziende in un momento storico in cui è possibile accedere con facilità a strumenti che non richiedono specifiche conoscenze tecniche», spiega Elisa Fazio: «Non assicurarsi una presenza online oggi non è una scelta saggia».

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