Dai Caraibi al Kosovo

Troppi dipendenti, margini troppo bassi e valutazioni da saldo in Borsa. Questa era la situazione della Cable & Wireless, seconda società britannica nella telefonia fissa, al­l’arrivo di Francesco Caio come amministratore delegato, nel marzo del 2003. Il risa­namento avvenne sulla base del raggiungimento di tre obiettivi: il taglio dei costi di ge­stione (che si è concretizzato in 4.500 dipendenti in meno), la riduzione della presenza internazionale e la concentrazione della società nella banda larga, che aveva maggio­ri possibilità di generare profitto. Contemporaneamente ha lanciato la società in nuovi e ricchi mercati. La City, ad esempio, rimase scossa dall’annuncio della decisione del manager napoletano di acquistare la piccola Monaco Telecom, che era ricca di liqui­dità, e l’ancora più piccola Bulldog, che aveva appena 66 impiegati e 36 centraliniste, ma disponeva di un’ottima rete operativa. Alla fine il mercato dette ragione a Caio, che, dopo aver ritirato la società dai suoi storici mercati d’oltremare, Caraibi compresi, si è lanciato in zone del mondo più difficili ma dalla crescita potenziale ben maggiore, tra i quali anche il Kosovo, l’Afghanistan e l’Iraq.

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