Apre il primo Starbucks d’Italia: un caffè di lusso nel cuore di Milano

Dopo quella di Seattle e Shangai, arriva la terza Reserve roastery del gruppo Usa. Non ci sarà il celebre Frappuccino né bibitoni, ma prodotti italiani d'eccellenza

Questa mattina a Milano, si è creata una lunga coda davanti allo storico Palazzo delle Poste di Piazza Cordusio. No, le persone in attesa non volevano inviare raccomandate o pacchi, ma cercavano di essere i primi a mettere piede nel primo negozio Starbucks in Italia. Chi si aspetta una replica di un format uguale in tutto il mondo dovrà rivedere le proprie aspettative: quello che ha aperto nell’ex palazzo delle Poste è una “Reserve roastery“: una caffetteria-torrefazione di lusso con tazze minimaliste al posto dei celebri bicchieri bianchi e verdi e un impianto di torrefazione a vista, dotato di silos caricati a lotti di 40-60 chili. Qui il caffè viene tostato in 15 minuti circa e poi spedito direttamente, attraverso una rete di tubi a vista appesi al soffitto, al bancone del bar. Che il locale sia completamente diverso da quelli tradizionali lo si capisce già dall’esterno: invece della celebre insegna con la sirena bicaudata, è presente una scritta discreta e un cortile separato da siepi verdi, così da non interferire troppo con la facciata in stile umbertino del palazzo in cui ha sede il punto vendita del colosso americano.

A Milano uno Starbucks differente anche nel menù

Il primo Starbucks di Milano è diverso anche nella proposta. Niente bibitoni e, soprattutto, niente Frappuccino. Nel negozio di lusso italiano il protagonista è il caffè, proprio quello che piace agli italiani, in 115 versioni differenti: l’espresso è venduto a 1,8 euro, il cappuccino costa da 4,5 a 5,5 euro (in base alle dimensioni), una marocchino 3,5 euro. Nella Reserve roastery si possono gustare anche ottimi aperitivi, birre, long drink, con prezzi in linea con gli standard milanesi: al cocktail bar, un drink arriva a costare fino a 20 euro. E poi, ancora, pizzette, panini e tiramisù della famosa bakery Princi. L’obiettivo è attirare non solo turisti, ma anche autoctoni. Chissà se quello che ora è il più grande negozio Starbucks d’Europa riuscirà nel suo intento.

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