Auto aziendali, in Italia non si vendono abbastanza elettriche

Secondo un nuovo report, l'elettrificazione è ancora ferma al 4,9% nel 2023, uno dei tassi più bassi in Europa

auto aziendali

L’Italia è ancora ferma al palo per quanto riguarda l’elettrificazione nel settore auto aziendali. A rivelarlo è il nuovo rapporto realizzato da Transport & Environment, principale organizzazione ambientalista indipendente europea in materia di trasporti.

Nonostante nel corso dell’ultimo anno siano cresciute le immatricolazioni, il full electric non prende piede: il 44% delle nuove auto nel 2023 sono state immatricolate proprio da aziende (contro il 36% del 2020). Sono veicoli che percorrono in media il doppio dei chilometri rispetto alle auto private e per questo il loro impatto sull’ambiente è importante – pari al 61% di tutte le emissioni del nuovo immatricolato in Italia.

Il mercato cresce, quindi, ma il segmento non è all’avanguardia. Nel 2023, si apprende, la penetrazione delle cosiddette BEV (Battery Electric Vehicle) è diminuita del -3,5% a differenza di tutti gli altri Paesi dell’UE-27 (esclusa Malta). L’elettrificazione delle auto aziendali si è fermata al 4,9% nel 2023, anche questo uno dei tassi più bassi d’Europa.

A vendere di più sono le auto ibride, ma vengono favoriti anche i grandi SUV. Le aziende hanno immatricolato quasi il triplo di SUV di grandi dimensioni rispetto alle famiglie e anche questo comporta un’intensità di CO2 molto più elevata rispetto al privato. Per ridurre le emissioni, le aziende hanno puntato sui PHEV (plug in hybrid), una quota di mercato pari al 70% del totale; sono però veicoli ancora lontani dal poter contribuire a ridurre le emissioni.

«Il mercato automobilistico italiano funziona al contrario – è il parere di spiega Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia – Le grandi aziende, che pure dispongono di maggiori risorse finanziarie e potrebbero guidare la transizione, non immatricolano abbastanza auto elettriche. Danno invece la priorità a giganteschi SUV e a inquinanti auto ibride plug-in. C’è bisogno di un cambio netto di direzione, così si rischia di bloccare l’elettrificazione del trasporto su strada nel Paese».

Eppure, si specifica nel report, cinque delle principali case automobilistiche europee (Volvo, Volkswagen, BMW, Stellantis e Mercedes-Benz) hanno come principale canale proprio quello aziendale, per Stellantis addirittura il 67% del totale. Le aziende prediligono auto europee quando si tratta di BEV: il 76% delle auto a zero emissioni, nel canale aziendale, è venduto da produttori europei. Serve quindi accelerare l’elettrificazione delle flotte aziendali.

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«Se l’UE e l’Italia vogliono rimanere competitive nella corsa globale ai veicoli elettrici, devono trovare nuovi modi per incrementare la diffusione di queste auto. Il canale delle auto aziendali è in tal senso perfetto: una sua rapida elettrificazione ridurrebbe i rischi di investimento per l’industria europea, garantendo maggiore prospettiva di mercato. Un regolamento per sostenere l’elettrificazione delle auto aziendali sarebbe una misura positiva per il clima, l’industria europea e le aziende stesse», conclude Andrea Boraschi.

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