Dite addio all’era dei bibitoni iperproteici, l’alternativa bio agli energy drink piace sempre di più. Alle persone normali e, perché no, anche agli sportivi. I nomi sono più o meno noti, ma è il loro uso a essere radicalmente cambiato: ginseng, aloe, cocco, melograno, oltre ai classici pesca, carota, mirtillo nero, prugna e ciligia, insieme con gli insoliti alai e agave. Antiossidanti, antidepressivi, con poche calorie e persino afrodisiaci: le proprietà benefiche degli organic drink non si contano.
Il giro d’affari supera i 30 milioni – la spesa per il benessere è una delle pochi voci in crescita nella Gdo – e fioccano le proposte sugli scaffali di bar, centri benessere e supermercati. Italianissima è il Tree Life energy drink, a base di aloe: veneto, è già esportato in tutto il mondo e presto sarà accompagnato da una versione al melograno. Tra i marchi più noti c’è invece la Little Miracles, azienda nata nel 2009 in Danimarca che ha già conquistato 16 Paesi: offre, tra le altre cose, dolcificanti a base di agave. Potenti ma con basso indice glicemico. Insomma, un piccolo miracolo.
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