Videogiochi, mercato in continua crescita: nel 2015 +6,9% e fatturato da un miliardo di euro

Aesvi: l fenomeno videogame attira appassionati di ogni età e genere

Il mercato dei videogiochi è sempre più promettente: nel 2015 ha raggiunto fatturati pari a quasi un miliardo di euro, in netta crescita rispetto al 2014 con un +6,9%. A dirlo è Aesvi, l’associazione di categoria che rappresenta l’industria videoludica italiana; i numeri evidenziano come i videogame abbiano conquistato una sempre più larga fetta di appassionati.

MERCATO IN CRESCITA. Numeri positivi, questi, che hanno interessato il mercato dei videogiochi in tutte le sue sfumature: crescono infatti i software (+6%), che rappresentano quasi il 60% degli affari del settore (con un fatturato nel 2015 pari a 569 milioni di euro); e soprattutto le consolle (con un +8,7% rispetto al 2014). Si nota un lieve calo per quel che riguarda i giochi su supporto “fisico”, che calano dell’1,9% anche a causa della contrazione delle vendite che ha interessato le consolle portatili e il minor successo che riscuotono i software per personal computer. Conquistano, invece, i videogiochi per piattaforme di ultima generazione; in fortissima espansione (+21,6%) i software digitali, che valgono ormai più di 200 milioni di euro l’anno.

NEXT GENERATION. Bene anche le consolle: questo segmento vanta nel 2015 numeri con un milione di unità vendute per oltre 300 milioni di euro di fatturato, e rappresenta il 31,5% del mercato del videogioco, in crescita dell’8,7%; i consumatori-gamers italiani sono stati conquistati dalle piattaforme di nuova generazione (PlayStation 4, Xbox One e Wii U), notevolmente consolidatesi nel mercato. Tengono nelle vendite le cosiddette consolle “home”, per chi ama giocare in casa (il 78% di quelle acquistate, per il 94% di ultima generazione); meno bene le “portable”, che rappresentano solo il 22% del totale. I videogiocatori non rinunciano agli accessori: tale frazione del settore è in espansione, e ha raccolto nel 2015 oltre 80 milioni di euro. In tale ambito, hanno attirato maggiormente l’attenzione i “toys to life”, quei giocattoli che possono essere trasportati all’interno della realtà virtuale del videogioco, oltre agli indispensabili gamepad. Quali sono i giochi che piacciono di più ai consumatori italiani? Tra i software fisici regna incontrastato Fifa 2016, che strizza l’occhio ai tifosi di calcio; seguono lo “sparatutto” Call of Duty: Black Ops III e Minecraft. L’analisi dei titoli mostra come i videogiocatori nostrani privilegino i titoli per bambini e famiglie, pur non trascurando proposte per un pubblico maturo e raccogliendo stimoli e influenze da altri settori, specie quello cinematografico (da notare per esempio il successo ottenuto dai giochi a tema Star Wars). Generi preferiti restano avventura (31,7% delle vendite) e sport (22,8%), oltre agli sparatutto, ai giochi di ruolo e di corse automobilistiche.

IL FUTURO DEL VIDEOGIOCO. I videogiocatori italiani nel 2015 sono stati oltre 25 milioni, ossia il 49,7% della popolazione di età superiore ai 14 anni. Il fenomeno videogame attira individui di tutte le età e di entrambi i generi: il totale, infatti, è equamente suddivido tra uomini e donne; percentuali più importanti di gamers si concentrano nelle fasce d’età tra i 14 e i 24 (19,2%) e tra i 25 e i 34 anni (18,1%). Le statistiche dicono che il maggior numero di videogiocatori vive a Sud della Penisola (33,1%, contro il 26% a Nord Ovest, 19,3% a Nord Est, e 21,6% al Centro) e nei centri urbani con più di 500 mila abitanti. L’appassionato di videogames medio è in possesso di un diploma di scuola superiore o di una laurea. I dati raccolti da Aesvi parlano di un settore in movimento e che sempre di più attira l’interesse dei consumatori, che nel videogiocare trovano ottimi spunti per il proprio tempo libero: secondo Paolo Chisari, Presidente dell’Associazione, «Il bilancio del 2015 è molto positivo per il mercato dei videogiochi e testimonia ancora una volta la dinamicità di un settore in continua evoluzione non soltanto dal punto di vista della tecnologia, dei contenuti e dei supporti, ma anche dell’esperienza di gioco e dei modelli di business». Dinamicità che promette molto anche per il 2016: grande è l’attesa da parte degli appassionati per le importanti promesse che i nuovi sviluppi (quali streaming e realtà virtuale) fanno presagire per il futuro del mercato videoludico.

© Riproduzione riservata