Un salto tira l’altro

Ma attenzione ai buchi nell’acqua. Red Bull ha puntato 50 milioni di euro sul lancio stratosferico di Baumgartner, mentre per volare sulle onde con il nuovo sport dei vip, il Sup, c’è chi inventa un nuovo modo di cucire lo sponsor addosso agli atleti. Non tutte le ciambelle riescono col buco, però, e il Manchester ne sa qualcosa…

La case history per eccellenza di questo mese porta la firma di Red Bull, sempre più presente nelle discipline estreme, salita alla ribalta della cronaca mondiale per il salto dalla stratosfera (costato 50 milioni di euro) dell’atleta-testimonial Felix Baumgartner.

Ma merita una segnalazione un altro lancio: quello sul mercato tricolore del Sup, la tavola da surf con pagaia che in America impazza sulla scia delle imprese di vip e attori. In Italia i promotori la sosterranno attraverso eventi emozionali, con atleti sponsorizzati direttamente sul corpo.

Pollice verso, invece, per i Red Devils, costretti dallo sponsor milionario Chevrolet (479 milioni di dollari a partire dal 2014) a rescindere il rapporto con Dhl, per assicurare il massimo della visibilità sulle maglie, da gioco e allenamento.

SPONSORSHIP DA GUINNESS PER IL TORO ROSSO

Più di 50 milioni di euro. Tanto è costato alla Red Bull il progetto “Stratos”, portato a termine e felicemente da Felix Baumgartner. L’atleta austriaco ha raggiunto l’obiettivo dell’impresa: saltare dalla stratosfera per superare, unico uomo al mondo, la velocità del suono con indosso una speciale tuta (il brevetto è adesso di proprietà della compagnia di energy drink) e in caduta libera da quasi 40 km di altezza (con centinaia di milioni di visualizzazioni solo su YouTube). Guarda il video

L’azienda del Toro Rosso sarà sempre più presente nelle discipline estreme e, grazie a Baumgartner, è entrata di diritto nel guinness dei primati delle sponsorizzazioni sportive.

CON IL SUP IL MARKETING È SULLA PELLE

Si chiama “Sup” e l’acronimo sta per Stand up paddle, ovvero tavola da surf con pagaia. Esploso negli Usa, dove ci sono ormai in giro più di 1,5 milioni di “paddle”, è destinato, nella prossima stagione, a esplodere come fenomeno sportivo anche nel nostro Paese. Tra le novità marketing, l’idea di Mauro Terlizzi e Fabrizio Gasbarro (atleta di punta del movimento), con base a Fregene (Rm), di lanciare il Sup attraverso eventi emozionali, dove gli atleti saranno sponsorizzati direttamente sulla pelle, con prodotti impermeabili anche all’acqua.

In America è lo sport dei vip; in Italia, invece, si vuole puntare su famiglia e appassionati di wellness, che vogliono tenersi in forma anche nel periodo estivo.

I RED DEVILS PAGANO LA PENALE A DHL

Finisce con una super penale la sponsorizzazione “innovativa” tra Dhl e Manchester United. Nel febbraio 2011 la multinazionale attiva nel mercato della logistica aveva stretto un accordo triennale con la squadra britannica per sponsorizzare tutto il materiale da gioco usato in allenamento. Una novità assoluta per il mercato delle sportsponsorship.

Poi, pochi mesi fa, l’annuncio dell’accordo “monstre” per 479 milioni di dollari, spalmati su sette anni, con Chevrolet, a partire dalla stagione 2014/15. La casa automobilistica ha preteso, però, di avere tutti gli spazi disponibili, inclusi quelli assegnati a Dhl (che rimarrà, comunque, partner dei Red Devils). Il problema, alla fi ne, è stato risolto con il pagamento di una penale da 45 milioni di dollari allo sponsor Dhl.

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