Conferma per Ferrero, vola Pirelli: le 50 aziende al top per reputazione

La Champions League fa bene a Mediaset, che guadagna 13 posizioni; in crescita anche poste Italiane in uno scenario dove le società italiane sembrano riconquistare la fiducia del pubblico

La reputazione è una leva che impatta significativamente il business: è innegabile che, se un’azienda migliora agli occhi del pubblico, venderà più facilmente i propri prodotti e servizi. In Italia, nel 2016, a una crescita di cinque punti del livello di reputazione, si tradurrà in un +7% di raccomandazione del prodotto. È quanto afferma Michele Tesoro-Tess, amministratore delegato di Reputation Institute Italia, società che ha stilato una classifica sulle migliori aziende per reputazione presenti nel nostro Paese. Il ranking – che potete visualizzare a questo link – viene realizzato attraverso l’analisi di sette diversi parametri. Per ottenere la fiducia del pubblico è indispensabile, infatti, tenere in considerazione tutte le seguenti aree: prodotti e servizi, grado di innovazione, ambiente lavorativo, governance, responsabilità sociale, leadership e performance.

LE MIGLIORI. L’ultima classifica vede la conferma di Ferrero al primo posto (score 85,8), seguita da Bmw (82,0) e Pirelli (81,5) che fa un salto importante vista la 15esima posizione occupata nel 2015. Poste Italiane guadagna nel 2016 ben 9,6 punti, rientrando così in classifica (42esimo posto) dopo l’assenza del 2015 e del 2014. Un salto importante anche per Mediaset che passa dalla 33esima posizione del 2015 alla 20esima (score 72,4). Aver ottenuto i diritti per la Champions League ha evidentemente portato i suoi frutti, anche se il suo miglioramento è da attribuire all’alto punteggio ottenuto nell’area governance con i consumatori che l’hanno premiata per l’eticità, la trasparenza e la correttezza nel suo modo di operare.

LE PEGGIORI. A soffrire maggiormente nel 2016 – a parte Volkswagen che è fuori dal ranking 2016 – sono le banche, che hanno perso numerosi posizioni. Escono totalmente dalla classifica sia Banco Popolare sia Ubi Banca, che nel 2015 occupavano rispettivamente la 36esima e 37esima posizione. Perde posizioni anche Intesa Sanpaolo che dopo il 32esimo posto del 2015, scende al 40esimo.

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