Gruppo Hera: presentato il nuovo piano industriale da 4,4 miliardi

Dopo aver centrato gli obiettivi del precedente piano con tre anni di anticipo, sviluppo, resilienza e creazione di valore condiviso con gli stakeholder saranno i punti al centro del nuovo documento strategico

Cristian-Fabbri-Gruppo-HeraCristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo Heragruppohera.it

Il nuovo piano industriale del Gruppo Hera, con l’orizzonte al 2027, stanzia 4,4 miliardi di investimenti per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e aumentare ulteriormente la resilienza di reti e impianti. Intanto i risultati pre-consuntivi del 2023 delineano il conseguimento – con tre anni di anticipo – dei target del precedente piano, grazie a numerose azioni di sviluppo messe in campo e alla capacità di cogliere le opportunità di mercato.

I risultati del Gruppo Hera

Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto dal presidente esecutivo Cristian Fabbri, ha visionato nella giornata di giovedì 24 gennaio i risultati preconsuntivi 2023 e approvato il nuovo Piano industriale. La crescita di tutti i principali indicatori economico-finanziari – dal margine operativo lordo al Roi, fino agli utili per azione e ai dividendi – si accompagna all’attenzione all’equilibrio finanziario, con un rapporto debito netto/Mol stabilmente al di sotto del 3x.

L’importante piano di investimenti stanziato per il quinquennio 2023-2027 alimenterà numerose progettualità e permetterà un’accelerazione delle attività in grado di rafforzare la resilienza e generare valore condiviso e sviluppo sostenibile. La multiutility si conferma così un solido partner di riferimento nei confronti dei territori serviti per rispondere alle sfide del contesto esogeno e abilitare la transizione ecologica, energetica e digitale, l’economia circolare e la salvaguardia delle risorse.

Dalle prime elaborazioni, per l’anno appena concluso si attende una performance positiva dei margini industriali del Gruppo, con un margine operativo lordo (Mol) previsto oltre i 1.480 milioni di euro, 185 milioni in più rispetto ai 1.295 milioni di euro del 2022. Questo risultato raggiunge con tre anni di anticipo il target che era stato fissato dal precedente Piano industriale per il 2026 (1.470 milioni di euro), a conferma della strategia intrapresa dal Gruppo e del tempismo nell’aver colto alcune opportunità di mercato che si sono presentate nel 2023.

Dopo le condizioni straordinarie che hanno caratterizzato i mercati energetici nel 2022, l’attenzione riservata alla generazione di cassa, alla gestione efficiente del capitale circolante e della gestione finanziaria ha permesso una riduzione del rapporto debito netto/Mol, previsto al di sotto di 2,6x, in netto miglioramento rispetto al 3,3x del 2022.

“I 4,4 miliardi di investimenti per lo sviluppo industriale, per la crescita sostenibile e per la resilienza ci permetteranno di traguardare al 2027 un margine operativo lordo di 1,65 miliardi di euro, con un incremento del 28% rispetto al 2022 e un aumento dei dividendi di pari dimensione”, ha commentato Cristian Fabbri. “Il 40% degli investimenti contribuirà a rendere ancora più resilienti le nostre infrastrutture per garantire qualità e continuità dei nostri servizi, anche in condizioni climatiche avverse come quelle sperimentate negli ultimi anni”.

“La riduzione delle emissioni climalteranti del 29% e l’impegno nella rigenerazione delle risorse sono esempi concreti del nostro contributo alla transizione ecologica, così come salirà al 64% il margine operativo lordo generato da attività che contemporaneamente soddisfano i target definiti dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, nei cinque anni di Piano contribuiremo allo sviluppo delle comunità locali distribuendo 10 miliardi di valore economico agli stakeholder dei territori nei quali operiamo”, ha aggiunto il presidente esecutivo.

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