Consob, italiani bocciati in finanza. La metà non sa cos’è l’inflazione

Siamo un popolo di risparmiatori, ma non sappiamo fare investimenti. Solo il 29% delle famiglie possiede un’attività finanziaria

La buona notizia è che, nonostante il periodo di difficoltà economica, continuiamo a essere un popolo di risparmiatori. Quella cattiva è che, sebbene riusciamo a mettere da parte dei soldi, poi non sappiamo come farli fruttare. A scattare la fotografia aggiornata della situazione finanziaria dei consumatori del nostro Paese è il rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane per il 2018, secondo cui siamo ricchi solo in linea teorica. L’indagine rivela che la ricchezza netta delle famiglie supera la media Ue: rimane sui livelli del 2012, attestandosi a 9 volte il reddito disponibile. Di contro, però, il tasso di risparmio lordo rispetto al reddito disponibile continua a diminuire, piazzandosi al di sotto della media dell’Eurozona: a fine 2017 era pari al 9,7%, contro la media dell’area euro, ferma all’11,8%. Il dato è molto lontano da quello 2004, quando era il 15%. Per quali ragioni? Essenzialmente perché abbiamo una conoscenza troppo scarsa del mondo finanziario. Un’ignoranza che ci cosa moltissimo, non solo metaforicamente.

Consob: gli italiani non conoscono i concetti base

Dal rapporto Consob, emerge che solo la metà degli italiani conosce il significato di alcuni concetti base della finanza, come inflazione, relazione rischio/rendimento, diversificazione, mutui e interesse composto. Ancora più basso il tasso di chi padroneggia argomenti leggermente più complessi: solo 20% degli intervistati, infatti, ha saputo esprimersi correttamente su temi come relazione prezzo/tassi di interesse delle obbligazioni e rischiosità delle azioni. Senza contare che il 30% del campione mostra una propensione per l’overconfidence: ossia tende a sopravvalutare le proprie conoscenze finanziarie, pensando di sapere più di quello che conosce realmente. Questo disallineamento fra competenze reali e competenze percepite è più frequente fra chi non se ne intende di finanza.

La fotografia sugli investimenti scattata dalla Consob

In effetti, la cosa peggiore è che non ci rendiamo conto di quanto siamo ignoranti in materia e di quanto questo ci penalizzi. Solo il 20% dei partecipanti all’indagine ha dichiarato di voler acquisire maggiori competenze in ambito finanziario. Le più propense a informarsi e studiare sono le donne.Il risultato di tutto questo? Le famiglie italiane che fanno investimenti sono una minoranza. Alla fine del 2017, solo il 29% di loro possedeva almeno un’attività finanziaria. I più gettonati sono i fondi comuni e i titoli di Stato italiani, mentre i meno considerati sono gli investimenti etici: più del 60% degli interpellati non ne ha mai sentito parlare. Del resto, la maggior parte dei consumatori investe sotto la guida del funzionario di banca e il 20% addirittura sulla base dei consigli di amici e parenti. Solo il 25% fa riferimento al prospetto finanziario e pochissimi si affidando a una consulenza professionale. L’80% degli intervistati pensa che si tratti di un’attività gratuita e il 48% non è disposto a pagare per questo servizio.

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