Baccarat: la cristalleria francese ora è del fondo cinese Fortune Capital

A un anno dalla firma della “promessa irrevocabile di acquisto”, i cinesi rilevano l’88,8% delle quote sborsando 164 milioni di euro

Un altro marchio del lusso passa in mano cinese. Dopo un anno di attesa, la cristalleria Baccarat diventa ufficialmente asiatica. L’operazione di compravendita iniziata lo scorso giugno, con la firma della “promessa irrevocabile di acquisto”, infatti, è finalmente giunta a una conclusione: il fondo di investimenti cinese Fortune Fountain Capital ha rilevato l’88,8% delle quote, diventando il nuovo azionista di controllo della storica società francese, una delle leader mondiali del settore dei prodotti in cristallo di alta gamma, che produce principalmente articoli per la tavola e per l’illuminazione, complementi d’arredo decorativi e gioielli.

Il passato e il futuro di Baccarat

Baccarat non è nuova a operazioni di questo tipo e alle aperture all’estero: fondata più di 250 anni fa nella regione della Lorena, negli anni 2000 era passata in mani statunitensi. Prima dell’arrivo dei cinesi, infatti, il 66,62% del capitale era posseduto da Starwood Capital, fondo specializzato nel settore immobiliare, e la restante percentuale da un altro fondo statunitense Catterton Partners. Non solo. Dal 2013 l’azienda è guidata dall’italiana Daniela Riccardi.

Fortune Fountain Capital l’ha acquistata al prezzo di 222,70 euro per azione, un valore inferiore a quello che il titolo aveva al momento della sigla della promessa di acquisto (259,9 euro), ma in linea con gli standard attuali (il titolo ha chiuso a 222 euro mercoledì). Il prezzo complessivo? 164 milioni di euro.

Stando all’intesa siglata lo scorso giugno, il gruppo cinese lancerà un’offerta pubblica di acquisto allo stesso prezzo sul resto del capitale e manterrà produzione e posti di lavoro in Francia, lasciando la gestione nelle mani di Riccardi. L’operazione permetterà alla maison francese “di accelerare i suoi piani di espansione a cominciare dall’Asia e dal Medio Oriente, sostenendo contemporaneamente la crescita sui mercati avanzati come gli Stati Uniti, con l’apertura di boutique nelle grandi città mondiali del lusso, e a sviluppare il canale dell’e-commerce” hanno spiegato i nuovi azionisti di maggioranza.

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