Ferretti sbarca in Borsa a Milano: chi sono i principali investitori

Oltre il 26% del capitale sociale del gruppo sarà offerto sull’Euronext Milan a partire dal 27 giugno. Il prezzo di offerta, 3 euro per azione, fa di Ferretti una realtà da 1 miliardo di euro

Ferretti Group

È tutto pronto per il debutto del gruppo Ferretti all’Euronext Milan, il mercato azionario regolamentato, gestito e organizzato da Borsa Italiana. Per la società, guidata da Alberto Galassi e protagonista a livello mondiale nel settore degli yacht, si tratta del secondo sbarco nel mercato azionario essendo già quotata a Hong Kong.

Ferretti verso una capitalizzazione da 1 miliardo di euro

Il primo giorno di negoziazione è fissato per martedì 27 giugno. Ferretti metterà sul mercato poco più del 26% del capitale sociale della società (8.845.482 azioni), che potrebbe diventare il 28,7% (97.300.300 azioni) nel caso in cui UniCredit, nel ruolo di stabilization manager, esercitasse un’opzione di acquisto per un massimo di 8.845.482 azioni aggiuntive al prezzo di offerta. Un prezzo di offerta fissato a 3 euro per azione, che faranno di Ferretti una realtà da 1 miliardo di euro.

Gli investitori a bordo di Ferretti

Come evidenziato dall’amministratore delegato di Ferretti, Alberto Galassi, in un’intervista all’agenzia di stampa Radiocor, “la qualità dei sottoscrittori è elevata, con il 70% degli investitori che sono internazionali”. Tre gli investitori anchor, che si sono accaparrati il 13% del capitale complessivo di Ferretti. Si tratta del fondo Chimera Abu Dhabi, con una quota attorno al 3%, di Danilo Iervolino, azionista di controllo della casa editrice Bfc Media e dell’Espresso Media oltre che patron della Salernitana, e il ceco Karel Komarek, fondatore del gruppo Kkcg, che opera nei settori delle lotterie, del petrolio e gas naturale, degli investimenti e delle tecnologie informatiche. Insieme, i due imprenditori hanno sottoscritto in totale il 35,4% delle azioni in offerta, pari a circa il 10% del capitale della società.

Nell’azionariato c’è anche Piero Ferrari, attraverso la sua F Investments S.A., con l’8% del capitale. La sua presenza è stata definita da Galassi “fondamentale e alla base anche del miracolo di rilancio degli ultimi anni. Ferrari è infatti stato un manager, un azionista, una guida e sicuramente ci ha portato tanta fortuna”.

Galassi ha definito “eccellenti” i rapporti con l’azionista cinese Weichai Power. Il socio asiatico, ha sottolineato Galassi, ha comprato la società 12 anni fa quando era in crisi, ci ha creduto e ha sostenuto il suo rilancio, lasciando la guida al management italiano.  “Oggi riporta a casa parte degli investimenti fatti 12 anni fa”, vendendo il 26,1% del capitale sociale di Ferretti e incassando 265 milioni.

Alberto Galassi, amministratore delegato del Gruppo Ferretti

Verso nuove acquisizioni

Dopo la discesa di Weichai, Ferretti diventa la società nautica con il più elevato flottante al mondo. Galassi, comunque, non teme acquisizioni e opa ostili, ed è fiducioso per il futuro della società. “L’azienda va molto bene ed è privilegiata dal fatto che può competere a livello altissimo con i migliore marchi”, ha aggiunto Galassi, parlando di un gruppo che vanta brand del calibro di Riva, Pershing e Wally. Secondo le previsioni, il 2023 sarà un anno di crescita, come dimostrato dalla prima trimestrale, chiusa con un utile netto di 18,6 milioni di euro (+42% sul 2022). La società ha allo studio anche acquisizioni proprio per rafforzarsi sul fronte dei servizi e anche sul lato dei fornitori.

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