Viaggi d’affari: il 2016 sarà un anno difficile

I travel manager di tutto il mondo pessimisti sulle trasferte di lavoro, frenato dall’economia cinese in contrazione e dal calo dei prezzi delle materie prime. Ma l’Italia è in controtendenza

Il 2016 sarò un anno di contrazione per il mercato dei viaggi d’affari? Oppure il settore continuerà a mantenersi in equilibrio, slegato dall’andamento dell’economia globale? A queste domande prova a rispondere l’undicesima edizione dell’AirPlus Travel Management Study, indagine globale condotta su 850 travel manager di 24 Paesi, Italia compresa.

I risultati? Sebbene il 31% degli intervistati si aspetta una crescita delle prenotazioni nei prossimi mesi, il 19% indica una diminuzione dei viaggi, una percentuale bassa ma si tratta della più elevata mai registrata dall’inizio della crisi del 2009. Un travel manager su cinque a livello internazionale sarebbe più pessimista sui viaggi di lavoro per il rallentamento dell’economia cinese e per il forte calo del prezzo delle materie prime.

ITALIA IN CONTROTENDENZA. Più ottimisti i manager italiani: circa la metà (il 46%) è convinto che l’attuale situazione economica internazionale non influirà sulle trasferte di lavoro e, mentre a livello globale si ipotizza un aumento della spesa superiore al volume dei viaggi, in Italia il numero delle trasferte supererà quello della spesa. In particolare, solo il 5% pensa che nel 2016 ci saranno meno viaggi di lavoro; ben il 39% prevede, invece, un aumento delle trasferte.

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