Tremonti: conti a posto anche senza crescita

Il ministro all’Ecofin interviene sul pareggio di bilancio, “una sicurezza”, e sul sistema pensionistico dell’Italia, “considerato solido dall’Ue”. Ma sulla crisi avverte: “Ora si vede anche nelle banche”

“Sarebbe meglio crescere, certo, ma il pareggio è una sicurezza”. È un Giulio Tremonti ottimista quello intervenuto al vertice Ecofin di martedì 4 ottobre. Nel corso del suo intervento il ministro delle finanze ha annunciato infatti che grazie al pareggio bilancio l’Italia riuscirà a mantenere a posti i conti anche in assenza di crescita. “Noi siamo in controtendenza e questo contribuisce alla discesa del debito pubblico, siamo sulla strada giusta, altri meno – ha spiegato il ministro del Tesoro – Confesso che preferirei non avere un avanzo primario, magari avere anche il deficit ma con un debito più piccolo”.Sull’Italia in generale il giudizio è con luci e ombre. “Io vedrei cose positive e cose negative – ha ammesso Tremonti – il territorio italiano non si presta allo sviluppo industriale: il 70% è vincolato, poi non abbiamo il nucleare, e non so se sia positivo o negativo, abbiamo un alto tasso di ideologia che riguarda molti rapporti di lavoro e rapporti interpersonali, e abbiamo un sistema giuridico che non è il massimo dell’efficienza”. Ma allo stesso tempo “abbiamo dentro un enorme debito pubblico un avanzo primario”, che è “necessario”. Il sistema pensionistico, invece, non sembra un problema anche alla luce del giudizio positivo dell’Unione europea. “In Europa noi abbiamo una valutazione sul nostro sistema di pensioni molto buona in merito a solidità e stabilità e io mi riconosco in quel giudizio”, ha affermato Tremonti che sull’ipotesi di innalzamento dell’età pensionistica dice: “sono considerazioni politiche nazionali che si fanno a Roma”.Crisi nelle banche. Parlando di crisi, infine, il ministro dell’Economia italiano ha espresso preoccupazione per gli istituti di credito (“la crisi ha oramai epicentro in Europa, gira intorno ai rischi sovrani e da ultimo si vede anche nelle banche”), una preoccupazione espressa anche dal il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet che nel suo intervento ha sottolineato la necessità di continuare a vigilare, su un sistema bancario “troppo fragile. Siamo ancora a metà del guado – ha poi aggiunto Trichet riferendosi alla resistenza del sistema finanziario – Sappiamo bene che in Europa non è ancora il momento di tornare al business as usual”. La questione, ha concluso, continua ad essere al centro dei lavori delle istituzioni internazionali preposte.

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