Sette trend digitali per migliorare competitività e risultati in azienda

In un mondo gestito da software, dove tutto è connesso, i manager devono adottare una nuova mentalità digitale per realizzare nuovi obiettivi di business e creare un vantaggio sulla concorrenza. I sette trend tecnologici individuati dalla Technology Vision 2013 di Accenture

La convergenza di social media, mobile computing, analytics e cloud computing. Sono in tutto sette i nuovi trend digitali che permetteranno, in un futuro non così lontano, di migliorare competitività e risultati delle aziende. A tracciare la strada verso il futuro del business digitale il report Technology Vision 2013 di Accenture, che rileva come oggi tutto il top management di società, e non solo i Cio, deve essere in grado di capire, adottare e trarre valore dalle nuove tecnologie. “Le aziende e i loro leader devono rivedere completamente il loro modo di utilizzare la tecnologia per differenziarsi sul mercato, approfondire le relazioni con la clientela e raggiungere crescita e redditività”, spiega Paul Daugherty, chief technology Officer di Accenture. “La tecnologia necessaria per realizzare questi obiettivi di business è già disponibile, ma è fondamentale adottare una nuova mentalità digitale per poterne sfruttare appieno il potenziale”. L’analisi identifica e suggerisce quali saranno i sette trend tecnologici dai quali le aziende non possono più prescindere. Eccole in dettaglio:

Relazioni digitali su larga scala: sebbene le nuove tecnologie offrano alle organizzazioni la capacità di capire i propri clienti meglio di quanto sia mai stato possibile, la maggior parte delle organizzazioni non le sfrutta adeguatamente. Se è vero che mobile computing, social network e context based services hanno aumentato le vie di connessione con il cliente, queste opportunità sono state viste come un altro canale di comunicazione o di transazione, piuttosto che una leva per migliorare le relazioni.

Tecniche di analytics per estrapolare i dati “più utili”: le aziende che sfruttano i big data come input per prendere decisioni strategiche, spesso rilevano lacune informative, poiché nella progettazione delle applicazioni non si pongono le “giuste” domande. E’ necessario una strategia che consideri i dati più come una catena di valore piuttosto che come un archivio da utilizzare. Le aziende che prendono atto di questa necessità e trasformano i dati in un bene strategico capace di influenzare i risultati, otterranno un vantaggio competitivo su quelle che vedono i dati semplicemente come output.

Sfruttare la velocità dei dati: in aggiunta alla varietà e al volume dei dati, le aziende devono prendere in considerazione anche la terza ‘V’ dei dati: la velocità. Le tecnologie mobile e l’espansione del ‘consumer It’ stanno aumentando le aspettative di un più rapido accesso ai dati e la possibilità di ottenere maggiori informazioni strategiche dagli stessi. Inoltre, un’ondata di nuove tecnologie — fra cui l’archiviazione dei dati ad alta velocità, in-memory computing, il progresso delle tecniche analitiche, il data visualization e streaming data querying — sta accelerando l’intero ciclo dei dati dall’informazione all’azione, prima che le opportunità sfumino.

Lavoro e processi più ‘social’: la pervasività di tecnologie di social networking basate sul Web come Facebook e Twitter e strumenti video come Skype e Google+ Hangouts ha cambiato profondamente il modo in cui gli utenti comunicano fra loro. Incorporando analoghi strumenti collaborativi nei loro processi di business, le imprese possono mettere a frutto la crescente familiarità dei dipendenti con i social network per raggiungere nuovi livelli di produttività. I dipendenti non devono necessariamente diventare più social per facilitare la collaborazione; piuttosto, sono lavoro e processi che devono essere più social.

Software-Defined Networking per coprire l’ultimo miglio della virtualizzazione: il controllo del flusso di informazioni nell’azienda digitale è uno degli aspetti più complessi dell’IT aziendale. Mentre la virtualizzazione dei server, dello storage e di altre componenti dell’infrastruttura IT ha portato a livelli senza precedenti di flessibilità, finora la rete è rimasta fuori dai processi di virtualizzazione. Il Software-Defined Networking (SDN), approccio secondo cui la rete viene gestita tramite software anziché tramite hardware, rappresenta un enorme balzo in avanti per la flessibilità dell’impresa. Grazie all’SDN, le organizzazioni possono riconfigurare la connettività dei sistemi senza intervenire sulle caratteristiche fisiche, e questo permette alle aziende di gestire il cambiamento, integrare i servizi cloud e ottenere un maggiore ritorno dagli investimenti in tecnologie di rete.

Sicurezza: essere attivi e non semplicemente difensivi: nonostante i recenti progressi nel campo dell’IT Security, la protezione dell’azienda digitale resta una sfida impegnativa. l’incremento di dispositivi e sistemi, ha moltiplicato i rischi di attacchi. Una sicurezza IT ottimale deve necessariamente andare oltre la semplice prevenzione. Le architetture di sicurezza devono restare flessibili e incorporare difese “attive” per riuscire ad affrontare la moltitudine in costante evoluzione delle minacce alla sicurezza.

Il cloud computing è qui: è giunto il momento di preparare l’impresa: le tecnologie su cui si basa la “nuvola” sono pervasive e destinate a durare, e portano con sé numerosi benefici: aiutano le aziende a differenziare il proprio business, permettono di far giungere più rapidamente al mercato prodotti e servizi, migliorano l’efficienza operativa e consentono di cogliere più rapidamente nuove opportunità e sfide. La domanda che le aziende devono porsi non è “perché andare sulla nuvola?”, bensì “come andare sulla nuvola?” Molte organizzazioni stanno già integrando il cloud computing con i loro sistemi legacy e il software tradizionale per creare ambienti “ibridi”. Ciò richiede una buona comprensione e un approccio corretto in fatto di competenze, architettura, governance e sicurezza, a prescindere dal fatto che nella nuvola ci siano le applicazioni, le piattaforme o l’infrastruttura IT.

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