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Monti elimina il superfluo, via i pensionati da Palazzo Chigi

Nuovi tagli sui costi della politica da parte del premier: “contenimento del personale” non di ruolo e nessun incarico a chi è già in pensione

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Non è più tempo di vacche grasse, questo i cittadini lo avevano capito. Ma (forse) all’interno dei ‘palazzi’ qualcuno sperava ancora di avere una piccola deroga al rigore imposto dal presidente del Consiglio, Mario Monti, in questi primi mesi di governo. Non è stato così. Il premier italiano – la cui squadra è impegnata su più fronti, tra decreto fiscale, liberalizzazioni e riforma del lavoro – continua nella sua opera di tagli che, in questo caso, riguardano proprio la sede dell’esecutivo: Palazzo Chigi. Monti, infatti, dopo aver completato gli incontri con ciascuno dei responsabili delle strutture della presidenza del Consiglio ha deciso di non confermare coloro che, pur essendo in pensione, svolgevano ancora attività. Via, quindi, tutti i pensionati ai quali – si sottolinea in una nota – non potranno essere conferiti incarichi di consulenza.Il premier ha deciso inoltre che una serie di strutture non verranno mantenute a seguito della riorganizzazione della presidenza del Consiglio, anche alla luce delle risultanze della spending review sui profili organizzativi e sulle procedure amministrative. In attesa della ridefinizione di tali strutture, Monti ha quindi affidato al segretario generale la reggenza di tre uffici e cinque dipartimenti. Infine, il presidente del Consiglio ha dato la direttiva di attuare un rigoroso contenimento del personale non di ruolo in servizio presso la presidenza.

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Palazzo Chigi