Fallimenti, adesso (pare) siamo fuori dal tunnel

Calo del 5,3% dei fallimenti nei primi sei mesi dell'anno (36 mila imprese in meno): siamo tornati ai livelli pre-crisi. Merito anche del calo delle sofferenze, la Valle d'Aosta resta maglia nera

I fallimenti sono tornati ai livelli pre-crisi. Lo raccontano i dati Cerved sul primo semestre 2017: da inizio anno, default, chiusure volontarie e procedure alternative hanno coinvolto 36.500 imprese: il 5,3% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. Nello specifico, le nuove procedure fallimentari sono 6.300 (-15,6%), in valore assunto a un livello «in linea con quelli osservati nel periodo 2001-2006», sottolinea il Cerved. Le procedure concorsuali non fallimentari aperte sono 822 (-16%), mentre i concordati preventivi calano ancora: «Si stima che siano 29mila le società liquidate, in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente. Con questa riduzione le chiusure volontarie d’impresa toccano il livello del 2008».

Fallimenti, il 2007 è dietro l’angolo

«Il forte calo dei default è un dato molto incoraggiante che testimonia l’uscita del sistema imprenditoriale italiano dal lungo periodo di crisi», è l’opinione dell’a.d. di Cerved, Marco Nespolo. «La riduzione dei fallimenti è, infatti, un fattore di estrema importanza in stretta relazione con il calo delle sofferenze. Considerando che tale miglioramento è diffuso a tutte le aree geografiche della Penisola e a tutti i settori economici, siamo fiduciosi che questa tendenza possa confermarsi anche in futuro».

Settori produttivi e regioni

Tra i settori produttivi, l’unica crescita rispetto ai dati 2016 riguarda le costruzioni, ancora indebolito dalla crisi (+0,2%). L’industria in senso stretto, invece, fa rilevare un crollo analogo sia per i fallimenti sia per le procedure diverse, con un calo del 22,4% per ciascuna voce. Segno meno in tutte le voci dei servizi: “altre procedure” (-14,2%), seguite dai fallimenti (-12,9%) e dalle liquidazioni (-1,5%).

Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale, crescono solo le liquidazioni nel Nordovest (+5,2%), mentre i fallimenti scendono del 19,8% a Nordest, del 14,8% a Nordovest, del 13,3% al Centro e del 15,3% al Sud e isole. Alla Valle d’Aosta resta la maglia nera dei fallimenti (addirittura +50%), mentre il Molise cresce del 3,4% e la Basilicata resta stabile. Segno meno nelle altre regioni, con il Trentino Alto Adige che guida con -32% davanti a Friuli Venezia Giulia (-28,6%), Marche (-21,2%), Piemonte (-20,5%) e Veneto (-20,1%).

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