Ecco perché ora Trump fa paura. Alla Germania

Tusk chiama a raccolta gli Stati Uniti: «Divisi perdiamo». Ma l'economista di The Donald, Peter Navarro, svela l'ipocrisia europea: «L'euro è un marco mascherato»

Mentre divampano le proteste negli Usa per l’ordine esecutivo contro i migranti di sette Paesi a maggioranza islamica, anche l’Ue attacca Donald Trump. Nella lettera di convocazione del summit dell’Unione, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha descritto scenari apocalittici puntando ovviamente il dito contro le prime mosse dell’amminstrazione Usa.

«Dobbiamo usare il cambiamento nella strategia commerciale degli Usa a vantaggio dell’Ue, che non deve abbandonare il suo ruolo di superpotenza commerciale aperta agli altri», scrive Tusk agli Stati membri, «intensificando le nostre discussioni con i partner interessati e difendendo i nostri interessi allo stesso tempo». «Non possiamo arrenderci a quelli che vogliono indebolire i legami transatlantici, senza di cui l’ordine globale e la pace non possono sopravvivere», conclude il presidente del Consiglio europeo. «Dobbiamo ricordare ai nostri americano il loro stesso motto: uniti vinciamo, divisi perdiamo“. Insomma, per parafrasare un modo di dire molto comune, l’Europa vuole prosperare con il c… degli Stati Uniti.

Si può discutere sulle proposte dell’amministrazione Trump, sulla sua spinta protezionistica e sugli effetti sul futuro della globalizzazione – ormai trainata dalla Cina – ma di certo non si può negare che i primi effetti siano stati più che positivi per l’economia Usa (a partire dal rientro del Paese degli investimenti di Ford e Fca). L’addio al Trattato transpacifico, le discussioni sulla Nafta e la definitiva sepoltura del mai troppo amato Ttip ci spingono a ripensare la collaborazione in Occidente.

Non si può dimnticare, però, come l’Unione europea abbia fin troppe volte difeso, più o meno direttamente, gli interessi della Germania, che da tempo tira i fili delle istituzioni comunitarie, invece di puntare al reale benessere – e alla ripresa – di tutti gli Stati membri. Mentre risuonano le parole di Tusk, quindi, è bene fermarsi a riflettere anche su altre parole pesanti, quelle di Peter Navarro, guida del New National Trade Council: «L’euro è solo un marco mascherato al servizio della Germania», è l’attacco dell’economista. Una moneta debole che traina l’export tedesco: «Berlino continua ad approfittarsi degli altri Paesi Ue, così come degli Stati Uniti, grazie all’uso di una moneta che altro non è che un marco mascherato, grossolanamente sottovalutato». A chi fa davvero paura Trump?

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