Connettiti con noi

Business

Draghi, Brexit: cosa fare per salvare l’Unione Europea

Di fronte al vertice Ue, il presidente della Bce sottolinea l’importanza di un lavoro comune per affrontare la vittoria del Leave

architecture-alternativo

La Brexit avrà importanti conseguenze sull’economia e i mercati europei. Ne è consapevole Mario Draghi che, intervenuto al vertice Ue, ha espresso le sue preoccupazioni davanti ai capi di Governo e dato alcune indicazioni sulle prossime mosse future: l’importante è, secondo il presidente della Bce, contenere il rischio di turbolenze, e mitigare «la percezione che l’Ue possa divenire ingovernabile».

VULNERABILITÀ BANCARIA. Ma cosa fare per salvare l’economia europea dalla Brexit? Draghi ha richiamato il “wathever it takes” del luglio 2012, ribadendo l’importanza fondamentale di salvare la moneta unica da una situazione di instabilità. Partendo dalle banche: secondo il presidente della Bce, infatti, la vulnerabilità degli istituti bancari richiede un’azione seria e programmata per essere risolta; tra le prime azioni da intraprendere vi è il bisogno di migliorare la cooperazione fra banche. Allo stesso modo è importante che gli Stati europei non si facciano intimorire dalla situazione, e continuino sulla via degli investimenti: «restare fermi», infatti, può solo raddoppiare il danno. Importante sarebbe mantenere la situazione pre-Brexit che, seppur debolmente, mostrava alcuni segnali di ripresa, una bassa inflazione e uno stabilizzarsi della crescita.

CRESCITA A RISCHIO. Crescita che, nei tre anni a venire, potrebbe contrarsi fra lo 0,3 e lo 0,5 % nell’eurozona, riducendosi dunque a una percentuale media di poco superiore al punto. Troppo poco per muovere di nuovo l’economia: serve una crescita decisamente più vivace per lenire la piaga della disoccupazione, dove si registrano invece percentuali a due cifre. Il calo (che, ammette Draghi, potrebbe essere stato stimato con un atteggiamento forse pessimistico) è da ricondurre all’uscita dall’Ue di un partner commerciale importante come la Gran Bretagna. La Brexit, questo è certo, inciderà su tutti i mercati finanziari, e promette di scuotere le fondamenta dell’istituzione europea: per questo, è fondamentale che gli Stati agiscano per tempo, e che i leader cooperino per «lavorare assieme per adattare la Ue ai cambiamenti richiesti dai cittadini». È netta, infatti, l’esigenza di introdurre finalmente una prospettiva europea, che migliori la governabilità dell’Europa e la renda più solida di fronte al futuro che le si prospetta.

Credits Images:

Mario Draghi © Getty Images