Costi della politica: per le Regioni spesa di 23,2 euro pro-capite

Nel 2014 il bilancio è di 1,4 miliardi di euro, in calo di 420 milioni rispetto al 2009. Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige guidano la classifica delle amministrazioni regionali più “costose”

Calano i costi della politica, almeno per il governo di Regioni, Province, Comuni, Comunità montane ed Enti parco. Nel 2014, in base a una ricerca dell’istituto Demoskopika, la spesa complessiva è stata di 1,4 miliardi di euro – pari a 23,2 euro per cittadino italiano – in calo di ben 420 milioni di euro rispetto al 2009 (-22,9%).

LA CLASSIFICA DELLE REGIONI. In cima alla classifica delle Regioni più “costose” spiccano Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, dove la democrazia costa rispettivamente sei e tre volte in più di quella italiana. Per mantenere le spese di funzionamento degli organi istituzionali locali, infatti, in Valle d’Aosta, nel 2014, sono stati spesi 18,4 milioni di euro, pari a ben 143,5 euro per abitante, e nel Trentino Alto Adige poco meno di 67 milioni di euro, pari a 63,5 per cittadino. Immediatamente dopo, come riportato dall’agenzia Ansa, si collocano altre sei realtà regionali i cui costi per le indennità, i rimborsi, gli acquisti e le spese di rappresentanza degli amministratori locali sono pari al doppio dell’investimento medio in rappresentanza locale di ciascun italiano (23,2 euro). Complessivamente in queste aree sono stati spesi ben 470 milioni di euro: Molise con una spesa di 16,8 milioni di euro (53,5 euro pro capite), Basilicata con 29,4 milioni di euro (50,8 euro pro capite), Sardegna con 80,7 milioni di euro (48,5 euro pro capite). E, ancora, la Calabria, che nel 2014 ha generato costi per la rappresentanza locale pari a 92,3 milioni di euro (46,6 euro pro capite); la Sicilia, con 207,1 milioni di euro (42,6 euro pro capite), e l’Umbria, con 32,1 milioni di euro (35,9 euro pro capite). Con uno sforamento della spesa significativamente minore rispetto alle precedenti regioni, anche se al di sopra della media italiana, si posizionano i governi locali dell’Abruzzo, con una spesa pari a 42,1 milioni di euro (31,5 euro pro capite); del Friuli Venezia Giulia, con 38 milioni di euro (31 euro pro capite); della Liguria, con 39,5 milioni di euro (24,8 euro pro capite); del Piemonte, con poco più di 110 milioni di euro (24,8 euro pro capite) e, infine, delle Marche, con 36,3 milioni di euro (23,4 euro pro capite).

LAZIO E LOMBARDIA LE MENO COSTOSE. Sul versante opposto, a conquistarsi il podio delle regioni meno dispendiose, ci sono Lazio e Lombardia, i cui governi della rappresentanza locale hanno generato costi rispettivamente per 75,1 milioni di euro, pari a 12,8 euro per abitante, e per 128,7 milioni di euro (12,9 euro per abitante). La graduatoria delle realtà regionali «virtuose» prosegue con la Campania, le cui spese di funzionamento dei governanti locali sono state, nel 2014, pari a 90,1 milioni di euro (15,3 euro pro capite) e la Toscana, con costi generati in rappresentanza locale di 57,6 milioni di euro (15,4 euro pro capite). Seguono l’Emilia Romagna, con una spesa pari a 74,9 milioni di euro (16,8 euro pro capite); il Veneto, con una spesa pari a 84,5 milioni di euro (17,1 euro pro capite) e, infine, la Puglia, con una spesa pari a 77,9 milioni di euro (19,1 euro pro capite).

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