I brand italiani sono in salute, ma non sfondano

Eni batte Enel tra i marchi più amati secondo Brand Finance. Vola la moda, ma restiamo indietro rispetto alla concorrenza europea

Eni è il marchio italiano più importante secondo Brand Finance. L’azienda petrolifera vale più di Enel, Gucci, Tim o Ferrari e guida il plotone dei 50 brand tricolori valutati nel complesso 94 miliardi di euro. Il valore viene calcolato sommando i punteggi in brand value (asset); brand contribution (fatturato); branded business value (valore del singolo business) ed enterprise value (valore dell’impresa).

I MARCHI ITALIANI SECONDO BRAND FINANCE

Eni si piazza al primo posto con 10,034 miliardi di euro, +22% rispetto all’anno scorso. Segue lontanissima Enel (6,48, -11%) davanti a Gucci che ha quasi colmato il gap (6,124 miliardi, +22%). Nella top five anche Tim con 5,776 miliardi (+1%) e Ferrari con 5,474 miliardi in crescita di bene il 35% grazie al tetto messo alla produzione. E proprio quest’ultima è la prima in classifica, se non in termini di valore, come forza del brand con un punteggio di 91,9, seguita da Enel (83,1) , Gucci (82,9) e Lamborghini (82,3). Chi ha guadagnato di più in termini di valore è invece Versace (+40%) che ha fatto meglio di Lavazza (+36), Ferrari appunto e Luxottica (+24%).

CONCORRENZA EUROPEA

Il settore più importante è, ovviamente, quello dell’abbigliamento e del lusso con 22,1 miliardi di euro (12 marchi), seguiti dall’oil&gas con 10,9 miliardi (2 marchi) e dalle auto con 9,8 miliardi di euro (2 marchi). Nonostante il successo planetario di tanti brand, però, il valore complessivo dei marchi made in Italy è inferiore di circa il 5% rispetto ai totali di Paesi concorrenti come Spagna, Francia, Germania e Regno Unito.

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