Aesvi: “Dalle istituzioni un sostegno per i videogame made in Italy”

Secondo l’associazione di editori e sviluppatori di software videoludici, sono 72 le imprese che operano in questo settore. E che ora chiedono un aiuto per competere a livello internazionale

Si è tenuta oggi, 12 ottobre, a Roma, l’edizione 2012 del Games Forum, incontro tra Aesvi, l’associazione editori e sviluppatori software videoludico italiana e le istituzioni. Nel corso dell’incontro l’associazione ha presentato il primo censimento dei game developer italiani, sviluppato con l’obiettivo di delineare lo stato dell’industria dello sviluppo di videogame in Italia. L’indagine parla di 72 imprese coinvolte in questo settore, 48 delle quali consolidate sul mercato da oltre 8 anni. Il 50% di queste lavora nell’ambito di software B2B finalizzato a marketing e comunicazione, il 43% all’attività di formazione. “L’auspicio della nostra associazione è che anche in Italia, come in altri paesi, si possa dar vita a un piano programmatico di collaborazione con le istituzioni per far emergere i videogiochi made in Italy nello scenario competitivo internazionale”, ha dichiarato Andrea Persegati, presidente Aesvi, “Un primo importante segnale di apertura è arrivato dal disegno di legge sull’agenda digitale Palmieri/Gentiloni, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, che ha introdotto una serie di misure di sostegno finanziario a favore delle imprese video ludiche italiane. Ci auguriamo che questa proposta sia approvata all’esito dell’iter di approvazione parlamentare e che sia solo il primo passo per impostare una strategia di posizionamento dell’Italia nel mercato internazionale del gaming condivisa tra industria e istituzioni”.

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