Btp da record, la domanda vola a 155 miliardi di euro

I due titoli di Stato appena collocati, uno settennale e uno trentennale, hanno raccolto richieste così alte da far calare il rendimento di due punti base. Il 2024 parte bene con nuove obbligazioni e un ricco piano di emissioni

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Il nuovo anno, nell’ambito di un mercato obbligazionario piuttosto vivace, si apre anche con la corsa ai Btp. Il Tesoro ha collocato due buoni poliennali tramite un sindacato di banche. Un nuovo titolo di Stato settennale è stato lanciato con scadenza a febbraio 2031, mentre un altro trentennale è stato riaperto, con scadenza a ottobre 2053.

Il primo, con vendite per 5 miliardi, ha raccolto una domanda superiore a 73 miliardi di euro mentre il secondo, con 5 miliardi collocati da Via XX Settembre, ha ricevuto ordini per oltre 82 miliardi di euro.

L’ammontare complessivo, pari a 155 miliardi, è da primato al punto da ridurre i rendimenti offerti di due punti base sia per la scadenza a sette anni sia per quella a trent’anni. Il risultato è considerato ancora più prezioso perché vedrebbe il coinvolgimento di nuovi investitori dall’Asia e dagli Stati Uniti d’America.

Di fronte ai volumi in questione gli addetti ai lavori parlano di un record assoluto in fatto di collocamenti “dual tranche”. Il Sole 24 Ore sottolinea come il dato relativo al buono trentennale sia  secondo solo all’emissione dell’ottobre 2020, che in piena fase pandemica aveva raccolto richieste per circa 90 miliardi.

Il mandato del collocamento è stato affidato da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze a un pool di banche: Banca Monte dei Paschi di Siena, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs e J.P. Morgan.

Il 2024, in linea con l’anno appena passato, porta con sé un ricco piano di emissioni del valore di 340-360 miliardi di euro sul medio-lungo periodo, sulla scia della fiducia radunata negli ultimi mesi.

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