
Mille Miglia, trionfa un’Aston Martin del 1933
L’auto di Giordano Mozzi e Stefania Biacca chiude davanti alla Bugatti Type 37 di Bruno e Carlo Ferrari e all’Alfa Romeo 6C 1500 Gs degli argentini Claudio Scalise e Daniel Claramunt
Articoli di Matteo Tommaso Mombelli
L’auto di Giordano Mozzi e Stefania Biacca chiude davanti alla Bugatti Type 37 di Bruno e Carlo Ferrari e all’Alfa Romeo 6C 1500 Gs degli argentini Claudio Scalise e Daniel Claramunt
A Wall Street il social network dei professionisti ha più che raddoppiato il suo valore. Ora vale 9 miliardi e il suo fondatore ne incassa 1,8. Sopravvalutato? Si diceva anche degli 85 dollari per azione di Google che ora…
Il ministro dell’Economia non mette in discussione il processo, ma l’eccesso nell’applicazione. Un esempio? La riscossione coattiva è aumentata del 133,5% in cinque anni. “Alcune modifiche già via emendamento al decreto sviluppo”
Il padre Francesco rimane presidente onorario
Il ministro francese potrebbe essere la prima donna a guidare il Fondo monetario internazionale. L’Europa punta su di lei, gli Usa la favoriscono ma non vogliono rovinare gli equilibri internazionali con Paesi emergenti come la Cina che reclama un posto da protagonista
Al Nyse il social network dei professionisti, quotato a 45 dollari per azione, vola nelle contrattazioni raggiungendo il picco dei 93 dollari e moltiplicando così la sua valutazione di 4,2 miliardi
In cinque anni hanno registrato un aumento superiore a Paesi come Germania, Spagna, Gran Bretagna e Francia. Contribuiscono a un aumento del traffico aereo, ma anche a una variazione sull'economia del territorio
Dal 1° giugno entrerà in vigore il sistema informatico di tracciabilità, chi non rispetterà le nuove procedure subirà “onerose sanzioni”. Numerosi i problemi di utilizzo denunciati dalle associazioni: “Chiediamo solo di essere messi nella condizione di rispettare la legge”
In media la paga dei dipendenti è del 56% in più rispetto agli altri ministeri. E la riduzione dei costi? È solo apparente. Focus su un organo che impiega due volte e mezzo i dipendenti impiegati nel Regno Unito
Il gruppo di viale Mazzini precisa che la perdita prevista era di 118 milioni di euro. Per il 2011 si prevede una chiusura in attivo di 20 milioni